La situazione del bracconaggio a danno dei rinoceronti è devastante e il problema si sta diffondendo a macchia d’olio anche in zone ove un tempo non esisteva. A supporto di questa guerra contro la natura ci sono, ahimè, il denaro che si può ricavare dal commercio illegale di corni e la tecnologia sempre più evoluta a disposizione dei cacciatori di frodo.
Non era mai accaduto in precedenza. È il caso dell’uccisione di due rinoceronti in una riserva in Namibia, paese mediamente poco toccato dal fenomeno. La morte per i due animali è arrivata dall’alto, utilizzando un elicottero.
Non si bada a spese e si utilizza personale qualificato. Con un elicottero si arriva, si intercetta, si uccide, si prende quanto serve e via. Via oltre i confini nazionali per vendere al miglior offerente.
Tra Sudafrica, Namibia, Zimbabwe e Kenya parliamo di oltre 800 rinoceronti uccisi nel solo 2013. Un vero massacro che si intensifica di anno in anno e che va a danneggiare una specie già in pericolo di estinzione.