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Ad essere interessate al provvedimento sono Giovanni Rao, 50 anni, e Giuseppe Isgrò, 47 anni, detenuti al regime del 41 bis e considerati esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sono stati posti i sigilli a 4 società che operano nel campo della produzione di calcestruzzo, sei immobili, un appezzamento di terreno, due motocicli e due autovetture (tra cui una BMW X5). Giovanni Rao era stato coinvolto in «Mare Nostrum», ed è stato arrestato in Gotha e Gotha 2 con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ad aver incastrato Rao pare sia stato il collaboratore di giustizia, Carmelo Bisognano lo ha indicato come il delfino del boss Giuseppe Gullotti.