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Brain drain: essere un danno e non saperlo

Creato il 11 maggio 2010 da Andima
Insomma un giorno sulla tua bilancia dei compromessi qualcosa non va, qualcosa cambia, qualcosa inizia a pesare troppo da un lato o ci si accorge che su uno dei due piatti si potrebbe mettere qualcos'altro, non un peso magico, ma qualcosa di diverso, perché d'improvviso non è l'oscillazione dell'ago che influisce ma soltanto la voglia di scoprire, di guardare nuovi panorami e respirare ciò che li popola, parlare con chi li vive ogni giorno e condividere i propri, lasciarsi alle spalle qualche fantasma per un po' e cambiare aria senza i soliti cattivi umori, quelle espressioni di saturazione, di malcontento e spesso addirittura d'odio e senza gridare alla mancanza di meritocrazia e di mille e altri problemi.
Poi pero' un giorno per sbaglio leggi qualcosa, ne cerchi un'altra, e ti accorgi d'essere addirittura un danno per il tuo paese. Un danno? Ma come, tu che eri emigrato per seguire una tua avventura, uno stimolo di un ricciolo, senza odi ne' rancore, adesso sei addirittura un danno per il paese che hai lasciato?
La chiamano brain drain, quella famosa fuga dei cervelli, e parla anche di te anche se la tua non fu una fuga, di te e di tutti quelli che han usufruito di servizi che lo stato offre (scuole pubbliche, università pubbliche, borse di studio, etc.) e che grazie a quei servizi han acquisito delle conoscenze tecniche che pero' van poi ad offrire all'estero, emigrando, portando con se' quella frazione di valore di servizi utilizzati, quel costo, quella parte di capital flight, quello sforzo governativo che non viene compensato con un lavoro. La matematica e la statistica non si curano delle modalità e qualità di servizi offerti e nemmeno della situazione del mercato lavorativo, di meritocrazia o di qualsiasi altro argomento che vorresti ricordare, tanto meno dei tuoi umori, dei motivi che ti hanno spinto a partire: son cose di poco conto per certi numeri e allora sei calcolato come una parte del danno, un valore in più nel grafico del valore perduto.
Ed ecco come diventi un danno, tu emigrato all'estero in cerca di qualcosa, non importa cosa, se la zappa, il tridente, il rastrello, quella laurea e qualche altro beneficio bastano ad elencarti in quel fenomeno del brain drain.
Per fortuna Bondi o la Brambilla queste cose sicuramente non le sanno, altrimenti visto l'andazzo recente, non mi meraviglierei se si aggiungesse al tutto anche un altro mandato all'avvocatura dello Stato, così, giusto per completare la beffa.

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