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Brasile 2014: agli ottavi, sorpreso chi si distrae

Creato il 11 luglio 2014 da Webnewsman @lenews1
Pubblicato da Mathias Mougoué

Come città di Messico più a nord, La Cordigliera delle Ande ha sempre causato problemi agli sportivi d’altrove per l’altitudine che rende plus dispendiosa ogni attività. Non eravamo né nelle Ande né in Messico ma i Messicani si trovavano logicamente più a loro agio oggi a Fortaleza, probabilmente la città più alta e calda tra quelle scelte per questo Mondiale. È il motivo per il quale Robben sembra scomparso. L’inarrestabile turbo dei Tulipani è in difficoltà e il suo motore non ingrana le abituali marce. Come lui, il primo tempo si gioca al rallentatore nonostante 7 tentativi Olandesi  con un insolito intervenuto al 35° quando l’arbitro ferma la partita per ciò che i Brasiliani hanno chiamato « Parada técnica para hidratação»  “Sosta tecnica per idratazione” che permette di raggiungere gli spogliatoi tutti desti.

Alla ripresa, Il tempo di rischiare un pronostico e si realizza. Il gol Messicano arriva in tutta logica al 48° Minuto. . La difesa neerlandese da a Dos Santos il tempo di preparare il tiro che prende la direzione desiderata. Gli Aztechi hanno in pugno la partita. Il portiere Ochoa sintonizza bene il suo spartito con l’insieme. Dos santos viene sostituito alò 60° senza che se ne capisca bene il perché. Da quel momento l’interpretazione della partita dei Messicani differisce e il cartellino giallo preso dal Portiere non lascia presagire nulla di buono.

Robben prende le sue responsabilità e cerca l’azione personale. Allarme nella metà campo messicana. Ogni volta però la difesa e il portiere se la cavano egregiamente. Gli Olandesi hanno una panchina di spessore e possono permettersi di sostituire il Capitano goleador Van Persie con Klaas Jan Huntelaar. In quel momento giunge la seconda « Parada para hidratação» . Il Pubblico ne approfitta per rinfrescarsi. Tutti hanno energie sufficienti per reggere altri 20 minuti e Robben da sfoggio di ciò che corrisponde a prendere la squadra per mano e risolvere la partita perche se ne è la star. È proprio ciò che succede al 87° minuto quando dopo una prodezza a tu per tu del portiere Ochoa torna alla carica. Con un corner ingannevole che è uno schema accademicamente studiato durante gli allenamenti con la collaborazione di Huntelaar e Sneijder che segna il pareggio che molti né si aspettavano né si auguravano giunge. 7b minuti più tardi Robben persevera e viene ricompensato. Costringe lo sperimentato Marquez fino a quel momento impeccabile al fallo di rigore. Perdere la partita che riuscivi a controllare al 49° del secondo tempo ovvero durante il recupero è una punizione troppo severa per il buon Messico che si è visto. La qualificazione se ne va. Huntelaar entrato al posto di Van Persie non lo fa rimpiangere. Trasforma il rigore. Il calcio forse non ha nulla di scientifico ma il coach Louis Van Gaal ha azzeccato la sua strategia, quella che i commentatori Brasiliani hanno definito “calcio burocratico”.

Il prossimo avversario dei paesi Bassi è uscito dall’inconsueto confronto tra la sorprendente Costa Rica e la Grecia fedele alla sua abitudine di arrivare a passi felpati dove non ti aspetti. La storia dell’Europeo vinto in Portogallo nel 2002 dai Greci e la Crisi che ha chiamato tutta l’Europa al loro capezzale non hanno nulla di nuovo. Leonida e i  300 Spartani tennero testa all’invasore persiano già nel 490 a.C.

Ciononostante, le telecamere fanno un primo piano sulla divinità greca Zeus. Peccato che ai piedi aveva le infradito “Havaianas”, emblema delle spiagge di Rio. La torcida è tutta latinoamericana e a favore dei simpatici Costaricani. Il gol lento e timido come tutto il primo tempo arriva al 7° del secondo tempo con tutto lo stile dell’astuto Capitano Ruiz che ha permesso alla sua squadra di classificarsi come prima del suo girone davanti a 3 squadre Campionesse del Mondo ora tutte a seguire il resto della competizione dalla TV. Ci sarà un motivo per cui nel pacifico paese dell’America centrale si ha 7 volte più possibilità di arrivare a 100 anni rispetto al Giappone.

Eppure nell’arena di Pernambuco a Recife  la spumeggiante attitudine dei Costaricani ha fatto posto oggi ad un gioco più tattico e prudente. Non abbastanza per preservare Duarte dall’espulsione al 66° per somma di cartellini Gialli. I suoi compagni non perdono la concentrazione, i reparti giocano più vicini e Ruiz si prende spesso gioco della difesa greca. L’arma perfetta della Costa Rica, il suo eccellente portiere Navas aiuta la sua squadra, forse troppo, e troppo irregolarmente per l’arbitro Ben Williams che lo ammonisce al 42°. Il professore Australiano ha rinunciato a 6 mesi di stipendio per prepararsi per il Mondiale. La concentrazione dei Caraibici sfuma quando il sogno si trova a soli 3 minuti. Proprio quando meno se lo aspettano la Grecia pareggia con Socratis Papastathopoulos al 91° . tuttavia la lucidità dei costaricani non viene meno.

Ai supplementari gli Ellenici sospinti dai fan con « Hellas Hellas » sprecano l’evidente dominazione che avevano sulla partita (66% di possesso palla). La Costa Rica procede per ripartenze e riesce ogni volta a incutere spavento con Campbell il flipper umano e Ruiz. L’errore della Grecia è di non aver sfruttato la superiorità numerica. Inutile impietosirsi per ciò che le succede ai rigori. I tiratori della Costa Rica fanno l’essenziale trasformando ognuno il suo rigore e il Portiere completa l’opera. Neutralizza il quarto rigore del veterano Greco Gekas prima di permettere a Michael Umaña di propulsare il suo paese in cielo con un quinto rigore della Costarica tirato con freddezza. Come il Camerun nel 1990 in Italia dove i Costaricani Cayaso e Medford fecero già sensazione, La costa Rica è la rivelazione di questo Mondiale. Arriva con le sue forze per la prima volta ai quarti di finale ma come il Camerun ci arriva decimata da cartellini. Ingenuità ? Inesperienza ? Eccesso di severità dell’arbitro che prima dei rigori ha espulso anche il Portoghese Fernando Santos C.T. dei Greci ? La FIFA sa.

I Costaricani troveranno dunque sulla loro strada il rullo compressore “Orange”, Arancia Meccanica. Furono gli Olandesi a guerreggiare per diversi anni contro i portoghesi per il controllo del faro e quindi del porto di Salvador. La città conquistata poi dai Portoghesi come tutto il Brasile dove le comunità provenienti dalle Grandi Nazioni Europei in maniera massiccia non mancano sarà invasa di nuovo dagli Olandesi questa sera. Ma questa volta la fanfara è pronta. Sarà Festa.


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