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Brasile, ultimo atto e sipario

Creato il 26 luglio 2014 da Webnewsman @lenews1
Pubblicato da Mathias Mougoué

Ad ogni evento corrisponde l’album dei ricordi che conviene. Ogni Coppa Del Mondo, ogni viaggio, si lascia dietro i suoi momenti salienti, le sue emozioni, le sue impressioni, le sue dinamiche interrotte, le mezze parole, le cose taciute, quelle non fatte che la memoria conserverà e che faranno la sua storia. Ogni Mondiale ha dei contorni che lo riallacciano ai precedenti e lo sistemano nella storia dell’Organizzazione nel senso lato.

Ogni tifoso ha vissuto il suo Mondiale. Ogni visitatore il suo Brasile e ogni Brasile ha raccontato le sue verità. Il Brasile si è confuso con la sua squadra, la squadra con il Mondiale e il Mondiale con il Brasile come il Mondo con il resto del Mondo. Ne restano delle cose, le une notevoli, le altre velate, tutte degne di attenzione o di richiamo, poi alcune meritevoli figurare negli almanacchi.

-   Il Brasile è una federazione di Stati. Ogni Stato ha la su banca dati non necessariamente connessa con l’anagrafe nazionale. Un cittadino con la carta d’identità di Bahia non avrebbe niente per provare la propria esistenza nel resto del Brasile che. Pertanto, in soli 4 anni la popolazione del Brasile è cresciuta di 10 milioni. I Brasiliani sono ufficialmente 200 milioni senza però che via sia la certezza del censimento compiuto fin nelle zone più  remote.

-   Bahia « la Baia di Tutti I Santi » è stato il portone d’ingresso e il capoluogo  Salvador la prima Capitale del paese. L’autonomia dello Stato Federale permette ai Baianesi di celebrare la Festa dell’Indipendenza (2 Luglio) in una data diversa da quella del resto della Nazione (7 settembre). Anzi vorrebbero che il resto seguisse la loro logica ripristinando la capitale a Salvador con Festa nazionale il 2 luglio.

-   Bahia conserva la sua originalità. È l’Africa del Brasile. Durante il Mondiale si presentava come « El Corazón de África em alma do Brasil» (Il cuore dell’Africa nel l’anima del Brasile)

-   Il cuore di Salvador è Pelourinho, centro storico della città, primo grande mercato di schiavi del subcontinente Sudamericano.

-   Tra le religioni locali il « Candomblé », religione con radici in Africa occidentale, largamente praticata a Bahia e in Brasile dove ha mantenuto i Santi Africani nei loro nomi tribali originali. Sono loro che troneggiano nel lago di fronte all’Arena Fonte Nova, lo stadio di Salvador che ha ospitato diverse partite del Mondiale.

-   Originario di Pedra Branca, l’uomo più anziano del Mondo sarebbe l’ultimo Brasiliano nato direttamente da schiavi Africani. Il Brasile abolì definitivamente la schiavitù nel 1988. Le verifiche dimostrerebbero che una coppia proveniente dagli ultimi sbarchi di schiavi catturati in Africa e deportati in Brasile avrebbe messo al Mondo Jose Aguinelo Dos Santos che nacque il 7 luglio 1888 per l’appunto. L’anzianotto molto in forma sarebbe l’Umano più longevo. Avrebbe avuto 52 anni quando nacque O Rey Pelé e 62 quando il Brasile organizzò il Mondiale per la prima volta nel 1950. Era già pensionato quando la regina Elisabetta salì al trono. Il suo segreto? Ironicamente dice “non mi sono mai sposato e non ho avuto figli”. Ma è più probabile che sia una sana alimentazione che lo mantiene lontano dalle farmacie e dai farmaci salvo se si tratta di vitamine per stimolargli l’appetito.

-   Parlando di farmacie, queste in Brasile non necessariamente si aprono. Cioè, non vi si può sempre entrare. Tutto si svolge al di là delle sbarre di ferro che proteggono il gestore dalle frequentissime rapine a mano armata. Gli Umani hanno sempre bisogno di curarsi e dunque le farmacie hanno soldi, solo che in un paese dove le carceri sono sovraffollate e il territorio infinito, ci sono più posti sotto terra che per le strade. Quindi per i servizi sociali, poiché i rapinatori sono spesso minorenni, è disumano arrestarli e incarcerarli. Alla peggio e per legittima difesa rischiano la morte.

-   Nei quartieri i cani randagi fanno spesso da padrone ma raramente sono pericolosi. Anzi, se vi adottano non cercheranno nemmeno più di intimidirvi di notte, nonostante le trappole morbide che possono lasciare per terra.

-   I Brasiliani grandi consumatori di carne la fanno con infinite ricette. Come altrove, la cucina varia a seconda delle regioni ma in generale il Brasiliano come non fa musica senza fisarmonica non apparecchia la tavola senza fagioli “fejoao”, la classica feijoada” né senza Farina, Farofa a Rio (simile alla farina granulata di Couscous ma a base soprattutto di manioca) con la quale viene rivestito ogni piatto a piacimento a mo di parmigiano sulla pasta come ad esempio la Caipirinha.

-   La violenza cosa purtroppo non delle più rare in Brasile va a braccetto con la leggerezza in TV, che si tratti di trasmissioni di varietà oppure “Telenovelas”. Il bambino è troppo facilmente esposto a ciò che altrove conta ancora come disvalore, e non si tratta solo di ragazze in tenuta d’Eva che con il pretesto del Mondiale e delle bandiere potevano farsi fare il body-painting in diretta alle 20.30.

-   In ciò che tanti immaginano come un perpetuo carnevale, bisogna dire che tra 70 e 200 turisti venuti dal Mondo perdono la vita ogni anno solo al carnevale di Rio. Immaginiamoci se il carnevale è permanente.

-   Mentre  la protesta contro l’organizzazione della Coppa Del Mondo dell’imbroglio non si è mai interrotta, alcuni consigliavano ai turisti di lasciare il Brasile. Ciò ha ostacolato la vendita dei biglietti senza impedire che alla fine gli stadi fossero quasi sempre pieni.

-   Già in tempi regolari, nelle stazioni e nei luoghi pubblici, la quantità di manifesti presentante persone scomparse è imbarazzante.

-   Il turismo in effetti è stato sopratutto brasiliano, in questo immenso paese di persone che espatriano poco e viaggiano all’interno ancora meno. Dal punto di vista brasiliano è stato un successo. 69% dei turisti nelle città ospitante il Mondiale erano Brasiliani poi a scalare, Americani, Tedeschi, Canadesi, Portoghesi ecc.

-   In Brasile è vero che le donne sono il 60% della popolazione ma potrebbe ben darsi che gli Uomini non siano il restante 40%.

-   Il Paese è certamente all’avanguardia nell’interpretazione della Democrazia sull’istituzionalizzazione dei rapporti Umani.

-   Gli eventi festivi che fanno affluire tanta gente dall’estero sono una ulteriore occasione per generare promiscuità in un paese che soffre già di questi mali. Il Brasile è firmatario del Protocollo di Palermo (2000) che definisce “il traffico di Umani”. Lo sfruttamento sessuale è un crimine per il codice penale brasiliano. Il Brasile ha firmato anche il Protocollo dei Diritti del Bambino a New York (2000) e si batte contro lo sfruttamento di questi ultimi come della prostituzione.

-   Complici interviste e incontri casuali, abbiamo avuto modo di verificare con i volontari della lotta contro l’AIDS tramite i test veloci messi gratuitamente a disposizione di tutti che un certo numero di turisti erano arrivati in Brasile già portatori del virus. È segno non solo di irresponsabilità ma cela malafede e cattive intenzioni. Rimanere vigili è fondamentale.

-   Il numero esponenziale di donne non consente però ad esse di essere padroni della società. Comportamenti maschilisti sono sempre all’agguato. Si tratta di una condizione esistenziale che viene coltivata anche per proteggere i piccoli traffici che purtroppo cancrenano i quartieri fungendo da provveditore di pane quotidiano a giovani e meno giovani in un paese dalla disoccupazione galoppante dove le opportunità di lavoro sono però in crescita ma si urtano ai fiaschi dell’educazione. I bambini descolarizzati si contano a migliaia.

-   Per un piano sociale con connotati razzistici finito male dopo l’Indipendenza la popolazione mista è molto elevata in Brasile. È possibile trovare nella stessa casa bambini di 3-4 gruppi etnici diversi nel paese dove la famiglia classica è esplosa per far posto soprattutto a famiglie monoparentali capeggiate da donne.

-   Pertanto, è abbastanza singolare in una città come Salvador, leggere di fronte al palazzo che all’epoca ospitava il Re del Portogallo, un messaggio riferito alle ultime elezioni che inneggia alla superiorità bianca quando recita: “Piuttosto morti che governati da Neri”. Incuriositi, ci hanno spiegato che la mescolanza multietnica rimane una cosa da classi diseredate. Il razzismo in Brasile si riconosce soprattutto come « Racismo Institucional » ed ha per avversari Organizzazioni come il Collettivo «  Ação Educativa », cavalieri della democrazia.

-   Correva la voce che per preservare questo viso prestigioso i biglietti venissero sottilmente venduti preferibilmente ai cittadini bianchi. Era l’apoteosi dello sport-business.

-   Il Mondiale ha intaccato non poco l’immagine della FIFA con la speculazione e le scommesse. Il Francese Lamine Fofana e la sua rete di malviventi che rivendevano i biglietti omaggio sono stati sgominati.

-    La debacle spagnola ha dato libero corso a vari scenari destando sospetti. Si accusano gli Spagnoli ancora nelle zone alte della classifica FIFA all’arrivo di aver “venduto” il Mondiale per garantire alla Spagna di organizzarlo nel 2026. Dei giocatori riuniti in una camera avrebbero preso 23 milioni di Euro. Solo Xavi si sarebbe rifiutato e ciò gli è valso di essere escluso. Blatter e Del Bosque avrebbero partecipato alle riunioni segrete come indicava la televisione brasiliana.

-   Questo tipo di sospetti ad ogni edizione accompagna le squadre africane tra cui il Camerun che si porta dietro voci fastidiose del genere dai tempi di Italia-Camerun (1-1) del 1982 in Spagna appunto. L’Italia poi avrebbe vinto il Mondiale.

-   Quest’anno ancora, il Camerun ha tenuto banco durante i Mondiali non solo per il comportamento poco sportivo sul campo o per le sempiterne questioni legate al pagamento dei giocatori o ancora per aver fatto addirittura peggio che in Sudafrica, ma si dice  per delle bustarelle che giustificano la tanto magra figura. Solitamente il dito è puntato sui dirigenti federali ma gli accertamenti questa volta sono chiesti proprio dalle autorità poiché i sospetti pesano sui giocatori e il loro comportamento da “primadonna” che ha causato anche la disaffezione di parte consistente del pubblico.

-   Il Mondiale è entrato nell’era del digitale oltre la rete Internet. In più del campo, esisteva un “applicativo” che permetteva di interagire e dare le proprie impressioni . Ci si chiede che incidenza poteva avere sulle partite.

-   La Coppa del Mondo non sarebbe più già da tempo che un inganno. La vittoria della Germania maschera male il fatto che i Sudamericani hanno sempre vinto in America e gli Europei in Europa. Tutto ha dunque funzionato secondo certi “accordi”? “coincidenze”?

-   Chi non ha notato il numero importante di portieri eccellenti non ha forse visto gli stessi Mondiali. Allora ci si chiede perché.

-   Perché pare obbligatorio che  il miglior giocatore debba essere un attaccante? Un esperto mi confidò il suo parere e cioè che a conti fatti, lo scopo d’una azione di gioco è quello che dà senso a tutta la partita. La sua finalità: il gol. Sono generalmente gli attaccanti a segnarne.

-   Ciò inteso, dare a Messi il trofeo di miglior giocatore davanti a Robben significa celebrare la caricatura di un Picasso ignorando un Van Gogh autentico.

-   Insomma, si sono visti ottimi difensori fare ottime cose nella porta avversaria mentre gli attaccanti arrancavano. Beckenbauer era forse un extraterrestre per non avere eredi?

-   Pelé è arrivato alla Finale accompagnato da idoli contemporanei, ovvero il prepensionato Kakà e il pensionato Beckam. Non per questo sono loro i suoi eredi.

-   Appunto, i successori nei record sono sopratutto stati i Tedeschi. Thomas Müller ha superato il numero di gol del leggendario Gerd Müller che però ai suoi tempi giocò meno partite. Thomas Müller aveva fatto notare che non ha mai perso contro Messi e il Maracana è lo stadio ideale per alzare una coppa. Ha avuto ragione. Ora è l’unico giocatore ad aver segnato almeno 5 gol ad ogni sua partecipazione.

-   Klose ha battuto il record di Ronaldo « Fenomeno » Da Lima ed è il nuovo capocannoniere di tutti i tempi in Coppa Del Mondo.

-   La Mannschaft Tedesca è la prima squadra europea ad essere incoronata Campione nelle Americhe.

-   I Tedeschi hanno inflitto al Brasile la sua prima disfatta a domicilio dal 2002.

-   I Tedeschi hanno inflitto al Brasile la più cocente sconfitta della storia brasiliana (7-1) dopo il 6-0 rimediato coltro l’Uruguay nel 1920 e la finale vinta in Brasile sempre da questi ultimi nel 1950 al Maracana. Ammutolire 200 milioni di persone, bisogna farlo. Unica notte senza fuochi d’artificio.

-   La Germania è la Nazionale più costante della Storia dei Mondiali. 14 semifinali su 18 Partecipazioni e 4 trofei.

-   Solo 8 Nazionali hanno fin qui  vinto il titolo che veniva messo in gioco per la diciannovesima volta.

-   Il C.T. Lippi che eliminò la Germania in Germania nel 2006 prima di guidare l’Italia al suo quarto sacro aveva pronosticato che il pragmatismo tedesco l’avrebbe spuntata. Ha avuto ragione.

-   Lineker, capocannoniere del « Mundial 1986 » in Messico dichiarò dopo l’eliminazione in semifinale della sua Inghilterra ad opera della Germania durante « Italia 1990 » che il calcio è un gioco semplice in cui 22 uomini rincorrono un pallone e alla fine vincono i Tedeschi. Ha avuto ragione.

-   Con due rigori, Lineker mise fine alla favola del sorprendente Camerun ai quarti di Finale. In quel Camerun giocava il Vecchio Leone Roger Milla, quattro anni più tardi recordman del più vecchio giocatore ad aver calpestato un prato di Coppa Del Mondo. Aveva 42 anni a “USA 1994”. Oggi, a 43 anni, il portiere Colombiano Mondragon gli ha strappato il record ma Milla rimane il più vecchio marcatore, L’uomo che ha cambiato il modo di esultare con la “Danza del Leone”.

-   Ci sono state solo 6 squadre europee questa volta al secondo turno. Una novità. Mai così poche.

-   La prima partita tra un paese africano ed un paese europeo (Algeria Vs Belgio) ha dovuto attendere il sesto giorno di competizione. Una Novità.

-   Tre Nazionali Campioni Del Mondo non hanno superato il primo turno. Tra queste, l’Italia e l’Inghilterra erano nello stesso gruppo (gruppo H).

-   Il Mondiale dopo 64 Partite ha registrato 171 Gol come a « Francia 1998 ».

-   L’ultimo Mondiale è stato il Mondiale delle pubblicità e degli sponsor come Louis Vuitton (trionfo del Kitsch) che ha confezionato la cassa con la quale accompagnato dalla modella meglio pagata al Mondo (la “Top Model” Brasiliana  Gisele Bündchen, 100.000 Euro al giorno), Puyol il capitano della Spagna vincitrice in Sudafrica ha consegnato il trofeo prima della finale. Era tutto sorridente nonostante la pessima figura fatta dalla Spagna.

-   Se il Brasile ha digerito male il fatto di non aver vinto il « suo » Mondiale, la Russia ha preso con fair play la sua uscita prematura. Putin che ha usato le ultime Olimpiadi Invernali come un monito per il Mondo la vorrà tra 4 anni. Anche durante il periodo comunista l’URSS ha prodotto giocatori diventati leggendari per il Mondo come Protassov, Blokhine o i portieri Yachine e Dassaev. Il paese ha 9 fusi orari e l’evento sarà concentrato in uno solo, la Russia europea.

-   La comunicazione informa molto sulla considerazione che viene data all’oggetto d’attenzione. In  effetti in Brasile dove si era certi della Vittoria della  Seleção Auriverde raramente si designava il Mondiale 2010 come “Coppa Del Mondo”. L’espressione più gettonata era “Copa Da Africa” per dire “La Coppa che si giocò in Africa”. Aspettando di capire come si designava Giappone-Corea, l’impressione era che poiché il Brasile vinse in Asia e non è America, poiché l’Olanda vinse in Africa e si trattava di una nazionale europea, era ora di tornare alla norma e agevolare gli Americani in America.

-   Mi ricordo che a Dortmund nel 2006 per l’edizione tedesca, quando allusione venne fatta al Mondiale che avrebbe seguito, il primo giocato in Africa con l’auspicio che vincesse il Camerun dominatore in Coppa d’Africa con potenziale enorme, un Tedesco diede questa risposta: “Non sognate nemmeno. Veniamo a casa vostra per farvi onore. Vi regaliamo l’organizzazione ma veniamo per giocare, vincere e riprenderci il nostro trofeo. È delle squadre che contano”.  Il Brasile era dunque in diritto di credere alla sua legittima pretesa. Bisogna anche dire che in Africa le Squadre Africane hanno palesato di non essere minimamente interessate ad una Vittoria per fare onore al continente.

-   In Brasile, l’organizzazione e la programmazione talvolta hanno preso acqua da qualche parte. Se il famoso “Waka Waka” di comprovate sane radici camerunensi, colonna sonora dell’evento sudafricano cantato da Shakira con tanto di dedica all’Africa è ancora su tutte le labbra, pochi riuscirebbero a dire qual è l’inno dei Mondiali del Brasile, chi ne è autore o se ha segnato i cuori.

-   Anche Coca Cola prevedendo che la novità non sarebbe rientrata nei cuori ha mantenuto versioni rivisitate di « Wave Your Flags » del Somalo K’naan per le sue pubblicità.

-   Le pubblicità per l’appunto. Se i Sudafricani sono dei veri artisti, i Brasiliani sanno metterci humour sarcastico, ritmo e sopratutto sfottò grottesco ai danni di altri che a volte si prestano con ironia come Maradona e Pelé. Per darsi del tono e sottolineare la loro supremazia rispetto alle atre “Grandi Nazioni” di Calcio, l’Inno  Nazionale di ciascuna di queste era rivisitato mettendo risolutamente il Brasile in buona luce. Cercate ad esempio La Marsigliese dove invece di “marchons marchons” si dice “garçons, garçons” mentre questi servono il caffè danzando il cancan con addosso la vestaglia delle ballerine del Crazy Horse troncando per giunta le parole dell’Inno. Complimenti soprattutto allo spirito di  fair play degli altri come l’Italia che non hanno fiatato o come gli Inglesi quando la pubblicità dice “goal Save the queen” per poi aggiungere “Non avete mai vinto niente a parte a casa vostra nel 1966”.

-   Complimenti sopratutto al Brasile per aver durante le partite proposto ai telespettatori la traduzione in Portoghese dell’Inno delle Nazioni in campo.

-   Ufficiale da 13 giorni, il Brasile detiene il record mondiale degli omicidi. Sei uccisi ogni ora e ciò non ha avuto tregua durante il Mondiale. Come altrove, bisogna sapere dove andare, a che ora e con chi. Ma più che altrove compreso il Sudafrica sul quale si diceva la stessa cosa 4 anni fa ma che per i Mondiali si era trasformato nel paese più sicuro al Mondo durante un evento internazionale. Anche nei quartieri malfamati non ci si trovava mai a più di 3 minuti da una pattuglia di polizia.

-   In sedici anni di partecipazione personale per lo scrivente, il Sudafrica si è distinto per il maggior livello di organizzazione e di coinvolgimento popolare.

-   Il Mondiale Sudafricano seguito in TV in 204 paesi e da 245 reti televisive con 3.170.856 spettatori negli stadi è stato il Mondiale più seguito dopo “USA 1994” e “Deutschland 2006”.

-   Oltre 6 milioni avevano seguito l’evento dal FIFA FAN FEST, grande novità di cui ce n’erano 10 in Sudafrica, e 5 nel resto del Mondo (Roma, Parigi, Berlino, Sidney, Città di Messico e Rio De Janeiro). Ma Il Brasile non ha sostituito il pallone da Calcio con una Versione alternativa del “Jabulani”.

-   In Sudafrica 177.853 accrediti diedero ospitalità a 250.000 persone. La Birra fu fatta scorrere per 750.000 litri solo negli stadi dove 390.600 Hotdog furono serviti ai 500.000 visitatori.

-   La Coppa Del Mondo 2010 permise alla FIFA di attirare i soldi degli sponsor per sostenere la campagna a favore della salute e dell’educazione in Africa dove ha costruito 20 centri.

-   Forse la grande differenza tra il Mondiale in Sudafrica e l’ultimo in Brasile consiste proprio in questo. La massa locale si è interessata ad un gioco che ha fatto sognare. Diede l’illusione ai giovani della terra ospitante di avvicinarsi al resto del Mondo traendovi l’opportunità per fare un salto di qualità in educazione principalmente.

-   In Brasile invece un gioco che fa parte del DNA di cui si è sazi ha attratto la massa per permetterle di dire che se ne dissociava, lo snobbava, tanto per punire i politici per aver messo il Calcio, quotidiano banale prima dell’educazione, rarità fatale.

Il Brasile non ha forse soddisfatto le aspettative come « Miglior Mondiale di sempre” ma “Terra di Calcio”, gli stadi non si sono svuotati e si è una volta di più potuto beneficiare d’una occasione che sfrutta le articolazioni di una delle strategie le più antiche che gli Umani hanno per socializzare e la cui sociologia parla della Storia dell’Umanità intera: il gioco. Le sconfitte delle nostre squadre del cuore non possono aver rovinato la festa che l’Umanità si è voluta regalare dandosi appuntamento.

Sulle labbra e sul volto di chi se ne andava si poteva ,leggere l’espressione di nostalgia per un paese che vuoi o non vuoi ti segna se non altro per i suoi contrasti noti e repentini : « Ya Tenho saudade de voce, e tenho inveja de quem pode ver o seu sorriso todo dia. Mostra sempre Tua Força Brasil…Obridado” (Già mi manchi e invidio quelli che possono vedere il tuo sorriso ogni giorno. Mostra sempre la tua Forza Brasile… Grazie).


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