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Bravo! Grazie!! – Ettore Petrolini

Creato il 23 luglio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

23 luglio 2012 Lascia un commento

Bravo Grazie
E’ curioso parlare di un personaggio appartenuto al mondo dello spettacolo e scomparso quasi 80 anni fa, curioso perche’ nel veloce esaurirsi dei miti moderni, il solo ricordo di un nome di quell’epoca e’ gia’ un evento.
Ettore Petrolini giunge fino a noi anche grazie al recupero di altri artisti che hanno riportato sulle scene il suo repertorio, come ad esempio Gigi Proietti che dalla fine degli anni ’70 sino ad oggi, reinterpreta molti dei suoi testi e proprio parlando di testi, ci si accorge di quanto sia sterminato il suo lavoro teatrale.
Sara’ che pensando a Petrolini si ritorna inevitabilmente a Gastone o Nerone, maschere uscite da tempo dal suo repertorio per approdare nel tessuto del ricordo collettivo ma in realta’ la sua produzione si spinse ben oltre queste icone.
Il libretto in questione si compone di brevi riproposizioni di alcuni testi, tra i quali Gastone appunto e qui integrale oltre a piccoli sketch, battute ed altre rappresentazioni ad atto unico.
Letto oggi, Petrolini si rivela un assoluto innovatore, un precursore con infiniti epigoni cinematografici e teatrali e come non riconoscere nella sua romanita’ un modo di fare spettacolo giunto sino a noi attraverso i suoi interpreti migliori, Sordi per primo ovviamente ma anche nei ricordi felliniani di una capitale che sapeva tirare gatti morti agli attori… cani ma nondimeno e’ impossibile non vedere nelle smorfie del suo volto il piu’ classico Toto’, cosi’ come da Rascel a Macario passando per Giorgio Bracardi, hanno indossato le sue vesti surrealiste..
E’ curioso comunque tornare ad un umorismo tanto diverso dall’attuale e ci mancherebbe altro con quasi un secolo sul groppone, battute talvolta innocenti altre grevi, persino volgari sotto certi punti di vista ma indubbiamente segno di tempi che cambiano e valori che si capovolgono. Divertente comunque, quello sempre, meritevole di una fama ancora piu’ importante che travalichi il misero settarismo culturale di chi bolla come "male" ogni espressione artistica nata negli anni del ventennio, pur non facendone parte. A questo proposito mi domando perche’ far scrivere una prefazione a Vincenzo Cerami che fortunatamente, per Petrolini s’intende, nulla ha a che spartire evidenziando semmai il divario umano e culturale tra i due e in generale tracciando la distanza con quelli che a Cerami fanno tanto ridere.
"Nerone: E’ piaciuta questa parola… pria… Il popolo quando sente parole difficili si affeziona.
Ora lo ridico… Piu’ bella e superba che pria.
Voce: Bravo!"


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