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Breaking bad - stagione 2

Creato il 17 marzo 2014 da Jeanjacques
Breaking bad - stagione 2
Sono ancora immerso nella visione di Breking bad, la serie del momento che sembra aver rivoluzionato il concetto stesso di serie-tv. Ed è anche uno dei rari momenti nei quali mi trovo ad essere entusiasta di un prodotto che sembra entusiasmare chiunque sulla faccia della terra, cosa non indifferente per un terribile ed ansiogeno cagacazzi come il sottoscritto. Ma stavolta proprio non trovo nulla da obiettare, anzi, semmai il contrario, perché mai come in questo momento popolarità e qualità sono andate a braccetto. E dire che solitamente le storie di droga e affini non mi hanno mai entusiasmato parecchio, ma come ho già detta, stavolta tutto sembra andare diversamente. Non male per quella che è la serie del terzo millennio, che dimostra che questi Anni Zero non sono anche un zero culturale come molti affermano... o almeno, non lo sono del tutto. Quindi proseguiamo nelle (dis)avventure di Jesse Eisenberg - o Walther White - con entusiasmo nuovamente rinnovato, dopo che la prima stagione mi aveva lasciato con una tensione e un hype parecchio alti.
Walther prosegue con la sua attività illegale, ma la collaborazione con Tuco è un qualcosa difficile da mantenere su binari tranquilli, specie ora che sui è spinto troppo in là per ritirarsi. Senza contare che ora la famiglia di Walther...

Se un giorno mi avessero detto che avrei potuto vedere una serie che andava sempre in crescendo, senza calare mai, con dei personaggi ben descritti, situazioni inverosimili ma coerenti e un'intelligenza di scrittura quasi romanzesca... sarò sincero, non ci avrei mai creduto. Perché per qualche motivo, e le visioni che ho fatto finora mi hanno convinto, sono certo che quando una buona idea viene portata avanti per le lunghe prima o poi finisce per accartocciarsi su se stessa. Poi ho iniziato a vedere Breaking bad e questa certezza è andata calando mano a mano che vedevo gli episodi. E dopo una prima stagione davvero interessante la seconda è iniziata davvero col botto. Botto inteso nella sua accezione più pure e distruttrice, perché i primi episodi mi hanno davvero sconvolto. Si comincia da dove avevamo lasciato Walther e Jesse e si esplora la follia latente di Tuco, che qui ha modo di scatenarsi nella maniera più distruttiva di tutte nei primi episodi. Devo rendere lode all'attore che lo ha interpretato, perché gli da un'energia fisica davvero non indifferente in grado di esprimere tutta la sua ferocia animale. Ma questa serie non è incentrata solo sulle scenate dell'atipico gangster, ma sulla personalità del suo protagonista, Walther White. Se nella prima stagione ci veniva introdotto il personaggio, ci veniva presentata la sua drammatica situazione e tutte le piccole dinamiche che lo avrebbero spinto a produrre metanfetamina, qui lo vediamo prendere senno di quella che è la sua posizione. Walt ora è conscio del fatto che la sua vecchia vita è un sogno lontano, sa che se ne sta allontanando e che a breve morirà. Oramai non si scherza più, bisogna fare le cose seriamente e per farlo deve cominciare ad avere sicurezza circa le proprie azioni ed i propri intenti. E lo stesso in minima parte avviene anche per Jesse, che però rimane sempre un poco cazzone, ma anche per lui verrà il tempo di ricredersi, di comprendere che la vita non è un gioco e che come ci viene data può anche venirci tolta per le assurdità del destino. Tutto questo poi è accompagnato dagli inquietanti prologhi in bianco e nero che andranno a concretizzarsi nell'episodio finale nella più drammatica delle maniere, permettendo a questa stagione di raggiungere delle vette davvero encomiabili. E poi c'è lui, anzi, Lui, un attore, Bryan Cranston, che ti fa domandare come mai non ti eri mai accorto della sua magnifica presenza ai tempi di Drive - forse perché eri troppo intento a sbavare dietro alla regia di Refn - mentre il giovane Jason Aaron si sta dimostrando una piccola promessa da tenere d'occhio. Tredici episodi che filano come l'olio in una maniera tutta loro, caratterizzati da dei dialoghi davvero molto belli e da una regia decisamente televisiva il più delle volte, ma che sa prendersi delle libertà davvero ingegnose e di gran classe - senza contare la intro più figa di sempre, nell'episodio che vede il grande Danny Trejo come guest star! Ne beneficiano anche i personaggi secondari, soprattutto Hank, il cognato di Walt (interpretato da Dean Norris, che stando a un giornale di pettegolezzi di mia nonna è il sex symbol delle casalinghe americane...), il quale dimostrerà d'essere più sfaccettato del pallone gonfiato che abbiamo visto all'inizio di tutto. Tutto questo poi con un finale d'effetto, che ti anticipa che da vedere c'è ancora molto, e che forse quel molto, per una volta, sarà degno delle tue aspettative.

Volete sapere se la stagione del momento mi ha stregato anche con la terza stagione? Per questo dovete aspettare una settimana, ciccini miei!Voto: Breaking bad - stagione 2Breaking bad - stagione 2Breaking bad - stagione 2Breaking bad - stagione 2Breaking bad - stagione 2Breaking bad - stagione 2

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