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Breaking bad - stagione 4

Creato il 02 giugno 2014 da Jeanjacques
Breaking bad - stagione 4
Uno dei miei più grandi difetti è stata la supponenza. Me lo diceva sempre l'ultima professoressa di italiano che ho avuto alle superiori - una delle poche insegnanti che ho realmente rispettato nella mia vita - che dato che sapevo qualcosa tenevo a tralasciare il resto, che era anche il motivo che avevo una media scolastica più bassa di quella che avrei potuto realmente avere. Col tempo credo di essere migliorato, i fatti mi hanno fatto comprendere che forse non ero sempre io ad avere ragione e che quindi valeva fidarsi del prossimo e cercare di ascoltare anche i pareri altrui. Credo sia anche per questo motivo che, fra le altre cose, ho deciso di aprire questo blog. Comunque, tutta questa pappardella autobiografica per spiegarvi come ho capito di essere fallibile nell'aver ignorato una serie come questa per così tanto tempo. E son stato ben coglione a farlo, sono il primo a dirlo, e me ne vergogno altamente, perché a quest'ora sarei più ricco e sviluppato se la creatura di Vince Gilligan mi avesse accompagnato nella sua effettiva durata cronologica. Durata che in questa recensione si affaccia alla quarta stagione, della quale il faccione incazzoso di Bryan Cranston nel poster qua sopra ci anticipa la grandezza.

Dopo essere scampati per un soffio a quelli che erano i tramacci di Gus ed aver mantenuto il loro posto come raffinatori, per Walther e Jesse si è aperta una vera e propria guerra per la sopravvivenza e la supremazia. Una guerra nella quale potrebbero finire per rischiare davvero tutto...Il pregio maggiore di questa serie e sempre il concludersi di ogni stagione. Forse l'ho già detto nelle recensioni passate, ma ogni cosa qui è studiata a puntino, anche il normale scorrere degli episodi. Perché qui non è che si cerca di raccontare una storia e la si spezzetta come meglio capita - qualcuno ha nominato Game of Thrones? - ma ogni cosa ha un suo ciclo perfetto e ben integrato. La prima infatti serviva a introdurre il common man Walther, il suo problema e come cercava di risolvere il tutto; la seconda faceva perno sulla concretizzazione di un piano fin troppo grande, Walther e il suo amico di merende [chimiche] Jess concepivano di essere entrati nel girone che contava e iniziavano a fare le prime, studiate mosse; la terza invece era una stagione di assestamento, Walt e Jesse avevano ben capito chi erano ma vedevano la loro posizione vacillare, quindi dovevano fare di tutto per mantenerla - ecco, quella per me è la stagione più debole di tutto, il che vuol dire che equivale alla migliore della stragrande maggioranza delle serie in circolo. Cosa poter dire di questa quarta, quindi, dato che ogni cosa sembrava detta? Si entra finalmente nel vivo del discorso originario che questo show voleva prendere in atto fin dal principio. Una volta che delle persone hanno capito chi erano, hanno fatto di tutto per raggiungere una certa posizione e la vedono come un qualcosa a rischio, la reazione automatica è quella di fare di tutto per mantenerla. Fare di tutto. Questa è la frase che ognuno dovrebbe tenere a mente nel visionare questo quarto tassello delle vicende di Jesse Eisenberg. Cos'è disposto a fare un uomo per riuscire nei propri scopi? Ognuno per raggiungere un proprio obiettivo ha dovuto fare dei determinati sacrifici, e Walt qui ne ha dovuti fare molti, quindi farà anche di tutto per tenersi legato a sé tutto quello che è riuscito a costruire. Ma spesso proteggere i propri interessi può andare contro la moralità, propria e di quella della società, e dato che il professore di chimica oramai è un brigante bello e finito, restava solo da prendere in analisi il decadimento morale che poteva intraprendere nella sua battaglia contro il proprietario di Los pollos hermanos. Che a sua volta non è un personaggio meramente malvagio, pure lui gode di un'ottima scrittura e le sue motivazioni sono argomentate benissimo. Egli è un individuo che come Walt vuole una rivalsa - nella fattispecie, sul padre del deceduto Tuco - solo che ha scelto la più spregevole delle maniere per far avverare la sua rivalsa. Quella che si prende in analisi in questa serie è una battaglia impari fra due uomini egualmente disperati, due anime tormentate e rose dall'ingiustizia che hanno avuto come unica soluzione quella di sporcarsi le mani su degli innocenti. Ma quanto queste decisioni sono state inevitabili e quanto sono state spinte della personale ingordigia dei due soggetti? Io ho letto questo nel destabilizzante finale, che vede una delle dipartite più epiche della storia recente. Un finale che con una sola inquadratura riesce a stemprare tutta la finta allegria da happy ending che era riuscito a costruire prima, lasciando dei seri dubbi sulla figura del protagonista al quale ci siamo affezionati per più di un motivo. Non esiste la purezza e l'innocenza, sembra volerci dire, il potere ed i soldi logorano in maniera irreparabile chiunque si avvicini troppo a essi. E mentre la macchina da presa si sofferma su quel particolare, ci viene da  chiederci se l'ultima stagione che seguirà sarà proprio il proverbiale inizio della fine. Perché manco a sforzarmi posso immaginare come questa serie può finire o quali vicende verranno prese in analisi adesso che tutto sembra essere stato decostruito con tale sagacia.

Devo ancora vedere l'ultima stagione perché, sarò onesto, non mi sento ancora pronto. Prima devo raccogliere le energie e poi darmi a quella che si prospetta come una delle visioni più impegnative degli ultimi tempi.Voto: Breaking bad - stagione 4Breaking bad - stagione 4Breaking bad - stagione 4Breaking bad - stagione 4Breaking bad - stagione 4Breaking bad - stagione 4

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