Il corriere della sera pubblica un articolo interessante di Marco Ventura, che fornisce una lettura diversa del folle norvegese Breivik.
La chiave di lettura parte dal confronto tra massoneria e chiesa e dalla commistione erronea e criminale di diversi elementi valoriali. Lo stesso Breivik si è definito massone, cattolico e templare.
Partendo dal presupposto che si possa essere tutte e tre le cose insieme, nulla può far pensare che si debba arrivare al razzismo xenofobo e criminale di quest’uomo.
In effetti, e’ più probabile che egli sia il figlio di una non cultura, basata sulla perdita di valori. Poiche’ quando si è consapevoli di avere un’identità culturale e dei principi di riferimento, la diversità non è una minaccia, mai. Cosi’ il cristiano può parlare interagire e convivere pacificamente con l’ebreo e con il musulmano.
L’individuo, infatti, non si afferma in un contesto sociale in cui un credo, un’idea politica o una corrente s’impone su tutte le altre. Al contrario egli puo’ esprimere al meglio la propria esistenza in un contesto, aperto, libero ed eterogeneo, in cui ogni voce non è vista come una minaccia, ma come un’opportunità di crescita, di confronto e di dialogo. Questa e’ una vera metodologia di approccio ad una cultura di pace.
Cristianesimo e massoneria possono produrre miscele esplosive, ma mai tanto quanto quelle subculture deviate e prive di valori di riferimento, che si manifestano sotto forma di cavalli di Troia e che producono solamente odio e conflittualita’.
Tuttavia, vi è una questione su cui la tragedia norvegese dovrebbe far riflettere e riguarda la necessità di immunizzare la società dagli effetti devastanti di tali soggetti od organizzazioni devianti. Ed è per questo che tutti dovremmo riflettere maggiormente sull’importanza del valore di ogni singola vita e della sua piena espressione, creando opportuni contesti sociali.
mischiare Massoneria e Cristianesimo è Possibile, ma (a volte) Esplosivo