Un nome senza volto
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Ernesto Pugliese
Copertina: Massimo Rotundo
A Mouth's Fair vive il trekker Hamlet, vecchio maestro di avventure di Brendon. Nel momento in cui il Cavaliere di Ventura si reca a casa sua per fargli una visita a sorpresa lo trova con una pistola in bocca. La sua mente è sconvolta da un certo Opus Lonely. Brendon assiste al suicidio del suo amico, ma decide di investigare sulle ragioni del tragico atto. Nessuno ricorda Opus Lonely. Quest'uomo insignificante non ha amici ed i colleghi di lavoro lo ignorano, non ne conoscono l'indirizzo ne ricordano il volto. Dopo aver, a fatica, ricostruito qualche indizio, aver rintracciato la sua casa Brendon si ritrova sul collo il fiato del misterioso Mr. Klee e della bellissima, ma letale, Priscilla, killer a pagamento.
Come sempre Chiaverotti costruisce una storia intricata, con diversi livelli di lettura. Inserisce personaggi interessanti e se ne libera, con rammarico del lettore, in poche pagine. Citazioni cinematografiche, e non, ci accompagnano lungo il percorso di lettura del fumetto e ci aiutano a restare avvinti alla storia.
Pugliese rende, con il suo tratto grafico che ben si adatta alle storie del Cavaliere di Ventura, al meglio le atmosfere. Mr. Klee è viscido, ma elegante, Opus Lonely è ben inquadrato e Priscilla è veramente bella, tanto da affezionarcisi nonostante il mestiere che svolge.
I due mettono anche qualche tassello nel passato del Nostro, ed è un bene che ogni tanto succeda.
La copertina di Rotundo è pericolosa e sensuale come l'albo che abbiamo tra le mani.
Sarà un serie di nicchia della Bonelli, ma è una delle poche che merita di essere letta data la sua costante qualità.