Brescia, un nuovo pentito per la strage di piazza della Loggia. Lo scorso anno ha deciso di collaborare dopo essersi portato a presso il segreto per anni.Torna alla ribalta la pista dell’eversione nera, infatti un sessantenne friulano vicino agli ambienti dell’estrema destra ha confessato ai carabinieri dei Ros di Brescia avere ricevuto, nel 1974, delle dichiarazioni di un ragazzo veneto della destra eversiva, allora minorenne, che gli avrebbe confidato di «avere avuto un ruolo operativo» il giorno della strage.
Solo lo scorso 18 novembre 2010, la Corte d’Assise di Brescia, chiamata a giudicare i sospetti dopo ben due anni di dibattimento, 166 udienze e migliaia di testimoni ha assolto Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti dal reato di concorso in strage, per insufficienza di prove.
30 anni di processi e di iter giudiziari, ora però il fascicolo si riapre e si apre persino una inchiesta del tribunale dei Minori dato che il ragazzo citato, all’epoca dei fatti era diciassettenne. È una conferma della tesi sulla «pista veneta» seguita dalla procura di Brescia e dai pm Di Martino (ora procuratore a Cremona) e Piantoni. Nessun indagato per ora. I magistrati dovranno ora valutare la credibilità del collaboratore e decidere se le sue dichiarazioni possano essere l’asso nella manica per il processo d’appello fissato il 14 febbraio 2012.