Dell’alta velocità limitata e inserita nel quadruplicamento della linea ferroviaria Brescia-Verona esistente (con treni regionali, intercity, alta velocità) ha parlato Dario Balotta (Legambiente Lombardia) in un’audizione ieri in consiglio provinciale a Mantova. I virgiliani stanno sostenendo questa possibile variante al vecchio progetto del 2003: alta velocità sulla Brescia-Verona ma con tracciato più lungo per effettuare una sola, poco utile fermata a Montichiari.
BRESCIA- All’alta velocità ferroviaria fra Verona e Brescia e a quei treni che scorrazzano a trecento chilometri orari un’alternativa c’è, più delicata, meno dispendiosa e più vantaggiosa per i pendolari che da tempo attendono il raddoppio della linea. Lo spiega Dario Balotta di Legambiente Lombardia, che già raccolto il consenso di diversi sindaci della zona del lago di Garda e del Mantovano – come quelli di Lonato, Desenzano e Castiglione delle Stiviere – desiderosi anch’essi di modificare il progetto di alta velocità approvato nel 2003 dal Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. Il progetto di undici anni fa ha previsto una sola sola fermata, presso l’aeroporto di Montichiari. Un abbinamento simile però, con alta velocità e aeroporto, ha un solo precedente, quello dello scalo parigino del Charles de Gaulle, dove vanno e vengono in un anno 60 milioni di passeggeri, rispetto ai soli 10.300 di Montichiari. Altro motivo convincente per sostenere un’alta velocità moderata ed economica, alla tedesca, è che oltre i 250 chilometri orari il consumo di energia elettrica raddoppia così come il rumore. Meglio quindi evitare un impatto del genere e ridurre la corsa a 210 chilometri all’ora, valorizzando il paesaggio e rafforzando i servizi per i pendolari. L’idea è infatti di rafforzare la linea esistente, quadruplicandola e integrandola con intercity e treni regionali, oltre all’alta velocità moderata. Il risultato sarebbe un tracciato più breve, meno dispensioso, che oltretutto offrirebbe fermate nella zona delle colline moreniche veronesi e nell’area del lago di Garda, frequentata da 22 milioni di turisti ogni anno. E vogliamo dimenticare i vigneti che sorgono accanto al lago? Naturalmente no. Servono altre fermate ben più richieste di Montichiari. Nel caso in cui la proposta di Legambiente venisse respinta la contromossa sarebbe uno studio sui costi e sui benefici dei due progetti, da presentare al Comitato interministeriale per la programmazione economica per sostituire quell’alta velocità ai trecento all’ora che a tanti non piace proprio.
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