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Breve storia del tarlo della carta 2.0

Creato il 15 settembre 2021 da Annalife @Annalisa

(ovverossia, storia di anobii che peggiora ogni volta che cambia)

Breve storia tarlo della cartadi anobii in peggio

Anni fa, e non ricordo come, entrai nel servizio di rete sociale che va sotto il nome di anobii, il cui nome deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il “tarlo della carta”. Si intende così fare riferimento a chi passa tanto tanto tempo sui libri. Io passavo tanto tanto tempo sui libri (e ancora oggi), perciò mi iscrissi. Risulto anobiana dal 2007, anche se io, allora, non mi segnai la data e non ho ricordi del fatto, ma di sicuro ricordo che guardavo la progressione dei libri inseriti, attendendo che si arrivasse al milione. Adesso, a quanto dicono, i libri inseriti sono 47 milioni, eppure Wikipedia continua a riportare la notizia di abbandoni, rinunce, e un discreto successo soltanto tra il 2009 e il 2010.

Ovviamente, non so giudicarne il successo o meno, so soltanto che, per il momento, anobii mi serve come promemoria di alcuni dei libri che leggo, come consultazione di eventuali recensioni (tra mille cagate, ci sono almeno un paio o tre recensori da leccarsi i baffi) e poco altro. Non so se questo sia un successo.

Il suo inventore (certo Greg Sung), affermò che aveva creato la piattaforma perché aveva sentito il bisogno di sapere quali altre persone avevano letto un certo libro nella sua città. Voleva confrontarsi, scambiare con loro le sue impressioni e farsi segnalare altri libri sull’argomento. Tutto qui. Quando la cosa è cresciuta, ha probabilmente attirato l’attenzione dei gruppi editoriali che, parere personale, avevano visto un modo per far girare un po’ di vendite e di soldi. Questo significa naturalmente che a un certo punto è arrivata la Mondadori (nel 2014), ha rivoluzionato la grafica, ha rallentato il sito, ha dato il via a ostacoli, malfunzionamenti, bug, difficoltà di accesso, e ha spinto molti ad allontanarsi. Ci ho provato anch’io ma l’alternativa (“Goodreads”) è tutta in inglese, con l’inserimento libri macchinoso, perciò, alla fine, poco utilizzata.

naturalmente, questo su anobii mondadoriana è un parere personale, visto che altri certificano che dal 2014 al 2019 il Gruppo Mondadori ha gestito anobii mettendo sempre al centro i lettori e il loro desiderio di condividere esperienze e suggerimenti, e lanciando nuove funzionalità a servizio degli utenti. Eh, già come, no (uahahahahaah).

Adesso, però, anobii (che nel frattempo è passata da Mondadori a certo Ovolab (“società italiana di sviluppo software focalizzata sul mobile design”), sulla quale non posso dire molto perché le uniche notizie che ho trovato in rete che non siano di provenienza Ovolab, sono nel sito che ha affermato che la Mondadori ha gestito anobii bene (uahahahahaah, di nuovo). Fatto sta che adesso arriva un restyling (l’ennesimo del sito), lanciato da questa headline: Abbiamo detto addio a Dante 700 anni fa. Adesso, nel nostro piccolo, diamo addio anche al vecchio sito di Anobii.

Ora, fatto salvo il fatto che semmai è Dante che ci ha detto addio settecento anni fa, andrebbe ricordato che noi, Dante, ce lo teniamo ben stretto, non lo buttiamo, nemmeno se nel frattempo sono arrivati Fabio Volo o Federico Moccia. Invece anobii, no. Convinti del fatto che ‘nuovo è meglio’, l’aspetto del sito cambia ancora. Così, se fino ad ora, ad apertura pagina, potevo trovare i pulsanti della mia libreria, degli avvisi, del

Breve storia tarlo della carta

profilo, ecc, o cercare immediatamente quello che mi interessava, ignorando che un terzo di pagina era inutilmente occupato da questa sfilza di libri con saluto di bentornato (che, francamente, chissenefrega del benvenuto di anobii), adesso è tutto celato sotto la foto del profilo, e il benvenuto è stato sostituito da un altro terzo di pagina con immagine statica e un invito: Inizia qui, atterra ovunque.

Breve storia tarlo della carta

E io subito a cliccare per iniziare lì e atterrare ovunque. Solo che è un invito fasullo, che in realtà significa: vai un po’ più sotto nella pagina e inizia Lì. E lì c’è di tutto, perciò se vuoi vedere solo quello che ti interessa, devi prima fare una serie di scelte (solo quelli che seguo, prego, solo le recensioni, prego, voglio esplorare le classifiche, prego); se invece vuoi andare nella tua libreria (che prima era là, ben indicata dai libri in fila in testa alla pagina) adesso devi aprire la tendina e cercare la libreria; se prima, per commentare un libro o sistemare i dati, cliccavi sulla copertina e trovavi queste scelte: dettagli, contributi, colleziona, scheda libro, adesso hanno ritenuto opportuno proporre: etichetta, aggiungi alla collezione, nota privata, nascondi agli altri, così che se vuoi scrivere una recensione devi proprio aprire la scheda libro, scorrere tutti i venditori online che potrebbero volertelo vendere, e poi eventualmente scrivere la recensione.

E basta così, perché capisco che… Anzi, no, non capisco proprio. Non è che cambiare tutto ogni volta rende un sito o un servizio più bello o più usufruibile. Può anche, costantemente e tenacemente peggiorarlo.


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