Brian Azzarello
Nel corso di una bella intervista pubblicata sul sito spagnolo Zona Negativa, Brian Azzarello rivela alcuni retroscena davvero interessanti riguardo la fase di pre-lavorazione di quella che, a parere di chi scrive, è la sua creazione più ambiziosa e sinora meglio riuscita: 100 Bullets.
A che punto della lavorazione e come è stato scelto, a esempio, Eduardo Risso? Prima dell'artista argentino erano stati presi in considerazione altri disegnatori? "No, Eduardo Risso non fu la nostra prima opzione" chiarisce bruscamente Azzarello, ma poi aggiunge: "Fu la nostra unica opzione. Era la scelta prefetta. Scrissi all'editor della serie, che all'epoca era Axel Alonso, per scegliere il disegnatore. Mi telefonò e mi disse che, non appena terminata la telefonata, mi avrebbe inviato via fax alcune illustrazioni di prova di tre artisti che gli sembravano adatti al progetto. Il tempo di riattaccare la cornetta e il fax cominciò a trasmettere le prove che mi aveva inviato Axel. Non appena cominciarono a uscire le prime pagine di Eduardo Risso dal fax richiamai Axel e gli dissi che, al di là della bravura degli altri artisti, quello era l'artista che faceva al caso nostro. Aveva uno stile europeo che si adattava molto bene alla serie. Così scegliemmo lui. Fu la nostra unica opzione".
una vignetta di Eduardo Risso
Rispetto a quanto inizialmente progettato, è cambiata nel corso del suo sviluppo la serie? "Sì, in qualche modo è cambiata. Ma è normale. Sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, progettare sin dall'inizio una storia così lunga e articolata in una serie di archi narrativi predefiniti. E in fin dei conti non era necessario. Abbiamo voluto che tutto risultasse semplice e chiaro. In definitiva si trattava di una storia di vendetta e volevamo che fosse raccontata per bene".100 Bullets è caratterizzata dalla presenza di molti personaggi appartenenti a diverse etnie, bande di gangster ecc... che ricerche hai fatto per trovare la voce e la caratterizzazione perfetta per ogni personaggio? "Ho semplicemente vissuto in quartiere come quelli raccontati nella serie! Quindi mi è risultato abbastanza semplice riuscirci. Il primo arco narrativo è ambientato a Chicago e tutto quello che mi bastava fare per cercare riferimenti e documentazione era scendere di casa, fare una passeggiata e scattare qualche fotografia. Credo che sia questo il motivo per cui è riuscito".
C'è un numero o un arco narrativo che preferisci? "Sì, ma non ho intenzione di dirtelo. Ci sono diversi momenti che mi hanno dato delle enormi soddisfazioni a livello personale. Ma non voglio dirteli perché altrimenti ci si focalizzerebbe solo su questi, invece voglio che ognuno abbia i suoi".
Poster promozionale
realizzato da Dave Johnson
altro pilastro della serie