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BRICS. Acronimo con Capitale

Creato il 07 agosto 2014 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

Per anni, i paesi BRICS hanno insistito e sostenuto di essere più che un acronimo. Per espellere ogni dubbio, i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica (BRICS) riunitesi per il loro sesto meeting annuale nella città brasiliana di Fortaleza, hanno annunciato la creazione di due istituzioni finanziarie:

  • New Development Bank (NDB) per finanziare infrastrutture e “sostenibili progetti di sviluppo” con un capitale di 50 miliardi di dollari;
  • Contingent Reserve Arrangement (CRA), una sorta di “cuscinetto” in grado di sostenere le difficoltà finanziarie dei membri;

In superficie, NDB e CRA, che devono ancora essere approvati dai 5 parlamenti nazionali, sembrano nascere come rivali della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale (IMF) le pietre miliari dell’ordine economico del secondo dopoguerra.

I BRICS reclamano che gli Accordi di Bretton Woods firmati nella cittadina del New Hampshire settant’anni fa hanno scarsa considerazione di un parte del Pianeta Terra (inclusi i BRICS)

La Cina, ad esempio, è titolare della seconda economia del mondo (dopo gli USA), ma all’interno delle due istituzione ha meno voti dei paesi del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo).

America e Europa hanno provato probabilmente ( e vergognosamente) a rallentare il riassetto della bilancia.

Le valigette di soldi del IMF profuse in soccorso dei paesi in difficoltà finanziaria hanno un interesse alto nell’ordine di dure riforme e diktat economici di notevole impatto. L’aiuto finanziario sembra concepito come un’ingerenza forte e spesso non gradita dai BRICS (soprattutto dalla Russia) negli affari interni degli Stati soggetti ad intervento.

A Fortaleza Vladimir Putin, il presidente russo, diviene Caronte del messaggio descrivendo NDB e CRA come una via per prevenire le “molestie” ai paesi la cui la politica estera è invisa all’America e all’Europa (come la Russia co l’annessione della Crimea).

Le nuove istituzioni,  non appaiono sovversive come sembrano, almeno nella loro struttura odierna. Al contrario del IMF , CRA non è un fondo, è piuttosto un intrigo di promesse bilaterali per costruire riserve estere disponibili per i BRICS in difficoltà.

La Banca Mondiale stima che per il decennio a divenire, il sud del continente asiatico necessiterà di 2.500 miliardi di dollari. I 100 miliardi del CRA sono ben poca cosa, ma potrebbero essere un buon inizio nonostante le innumerevoli differenze.

La “taglia” dell’economia della Cina è 28 volte più grande di quella del Sudafrica. Il reddito medio di un cittadino russo è 10 volte più alto di quello di un cittadino indiano.

E’ vero che tutte mancano di infrastrutture, ma viventi democrazie (Brasile, India, Sudafrica) procedono spedite nell’erigere argini contro regimi autoritari (Russia e Cina).

Con questa forte disparità difficilmente i BRICS troveranno accordi perfino nei principi base del “sostenibile sviluppo”, la missione primaria del NDB, degno di ricevere sostegno finanziario.

Considerando le premesse del nuovo ordine mondiale, meglio non avere debiti e problemi finanziari.

Foto Credit by lainfo.es


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