Quando dormo meno sogno tendenzialmente di più. Specialmente quando mi corico che è già mattina sui seggiolini lerci in treno, mentre i miei stravaganti compagni di viaggio si puliscono gli artigli affilati o giocano coi brillantini nei loro baffi. Sogno perché è difficile vivere coi capelli biondi e continuare a parlare di politica a tavola contemporaneamente, starnutendo, chiudendo la bocca per lasciar maturare le perle nella testa, sopravvivendo ai rapimenti e agli stupri del week-end, ai licenziamenti, agli scioperi a tempi indeterminati ed allo smalto verde acqua come gli occhi incastonati in quei volti che non ricordi. Sogno di più perché faccio meno sesso. Il mio corpo mi ricorda attraverso il subconscio che ha bisogno di essere penetrato, vissuto, strappato, mutilato dalle dita curate di una femmina. Soprattutto: sognare è diventato un modo per scrivere quando non ho tempo di stringere forte la penna, di picchiare con rabbia la tastiera, di incidermi nella pelle i miei stessi pensieri; è come vivere altre vite insieme alla mia, in luoghi che non conosco, con persone che non conosco, senza un solo pensiero nella testa. E coi capelli neri. Si era in una pineta, dentro una roulotte e si parlava più ideomi, si dicevano moltissime parole e si beveva e si fumava ed io - all'inizio non c'ero: appaio successivamente, già ubriaca di chissà che cosa - sono felice e non indosso che calzamaglie nere ed una maglietta e non parlo che di femmine nude e dei loro genitali bellissimi ed ho la netta sensazione di essere già stata in quei luoghi e di aver già raccontato delle mie dita sgarbate tra le piccole labbra della fica di una donna, quando le dita di un uomo - viso conosciuto che non distinguo - si insinuano nella mia di fica ed il solo contatto mi disgusta, mi dà il voltastomaco ed ogni fibra del mio essere vorrebbe ribellarsi, ma sono fatta ed in bilico tra veglia e sonno e non riesco a fare altro che rimproverarlo, quasi sussurrando, perché gli uomini non sono in grado di far godere le donne, non sanno letteralmente dove mettere le mani, ma nel frattempo sto sorridendo e sono sempre più fatta ed avverto sempre più insistentemente di aver già vissuto tutto quello almeno una volta in una qualche vita passata. E poi c'era un altro sogno: vicini che mi chiedono sei lesbica? ed io che scappo e poi comizi e politica e Just Dance. Ma adesso me ne sbatto i coglioni perché ho una nuova grafica, perché voglio guardare Naruto e ridere della Festa della Donna e delle mimose, perché c'era un tempo in cui le mimose si gonfiavano, se messe a contatto con l'acqua, fino ad esplodere e creare immensi disastri. Idee geniali ed inutili è tutto quello che ho. E brillantini dappertutto, residuo dell'ultimo carnevale. Mi manchi, mi manchi, mi manchi ed ho anche i crampetti nel pancino. E cià a tutti (sono scostumata).