COMUNICATO STAMPA
Sabato 21 giugno p.v., alle ore 18.00, nella Sala Reale del Grande Albergo Internazionale, sul Lungomare di Brindisi, avrà luogo la rievocazione di una pagina fondamentale della storia della Città.
Il 10 settembre 1943 sbarcarono nel porto, a bordo della nave “Baionetta” il Re Vittorio Emanuele III° con la Regina Elena, il Principe Umberto, il Capo del Governo, Maresciallo Badoglio, ed alcuni Ministri e alti Ufficiali delle Forze Armate Italiane.
Per cinque mesi a Brindisi fu costituito un Governo, furono approvate leggi, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, fu riorganizzato l’Esercito, ecc., ma soprattutto Brindisi segnò l’avvio di un percorso di libertà che avrebbe portato alla costituzione della Repubblica Italiana.
Nel settembre dello scorso anno illustri professori, storici, giornalisti e rappresentanti dello Stato avevano rievocato nel 70° anniversario quei cinque mesi di Brindisi Capitale con approfondite relazioni che trattavano il tema dai diversi punti di vistadelle loro specifiche professionalità.
I responsabili del Rotary Club Brindisi, del Lions Club Brindisi e dell’Albergo Internazionale, fermamente convinti della necessità di non disperdere quell’esperienza particolare vissuta dai Brindisini, in un momento così drammatico della vita del Paese, hanno deciso di mantenerne vivo il ricordo coinvolgendo le nuove generazioni.
Ad esse, infatti, è dedicata la prima edizione del concorso “Brindisi Capitale” che vedrà premiati i primi tre classificati con una borsa di studio intitolata alla memoria dell’Architetto Filippo Danese.
Nell’occasione sarà presentata la pubblicazione che raccoglie tutte le preziose relazioni del 70° anniversario, con commenti ed aggiornamenti del Giornalista Roberto Olla, Capo Redattore Storia del TG1 e di altri Autori delle stesse.
Gli organizzatori auspicano, altresì, che il titolo di città già “Sede di Governo”, riconosciuto a Brindisi ad alti livelli istituzionali, possa presto diventare quello di Città già ”Capitale d’Italia”.
Titolo, quest’ultimo, forse di scarsa rilevanza pratica, ma la sua mancanza viene oggi vissuta dagli “eredi” di quella popolazione come un torto inaccettabile.