Brioni is interested in Central American markets, while Ferragamo opens its largest store in Asia.
Dopo Barcellona, Pechino e Shanghai, Brioni sceglie Mexico City per inaugurare un nuovo negozio in avenida presidente Masaryk, zona esclusiva della metropoli.
Il monomarca messicano dello storico marchio di abbig
“Siamo molto soddisfatti. Questa apertura – ha dichiarato Andrea Perrone, a.d. del Gruppo Brioni – rappresenta una nuova sfida ed esprime la volontà di un concreto impegno per lo sviluppo nel mercato messicano”.
Salvatore Ferragamo, invece, ha inaugurato il flagship store più grande del continente asiatico. La boutique, caratterizzata da una facciata in acciaio lucido su base di pietra di 250 metri quadrati, si estende su una superficie di 612 metri quadrati all’interno dello
Il monomarca, inserito nell’avveniristico building nel distretto di Pudong, richiama grazie ad alcuni elementi architettonici l’heritage dell’etichetta: è stato, infatti, ricreato un “effetto bugnato” in omaggio a Palazzo Spini Feroni, edificio medievale che rappresenta la storica sede della maison a Firenze, con rimandi agli intrecci in rafia delle calzature Salvatore Ferragamo negli anni Trenta e Quaranta e al simbolo “Gancino”, messo a punto da Fiamma Ferragamo negli anni Settanta, ma apparso già in una borsa fotografata nel 1958.Il gruppo guidato da Michele Norsa conferma così il suo interesse nei confronti dell’Asia che nel 2009 ha rappresentato il 50% delle vendite. Con l’opening di Shanghai il marchio raggiunge, dal suo sbarco in Cina nel 1994, le 40 unità in 28 città.
Dopo un 2009 difficile, chiuso con ricavi pari a 620 milioni di euro, in calo del 10% rispetto al 2008, il 2010 si apre in ripresa: il primo trimestre ha registrato una crescita del 10,7% sull’analogo periodo dell’anno precedente, con un +21,2% relativamente alle vendite nel canale retail diretto. Già nel 2009 i negozi diretti, 299 su un totale di 570, hanno dimostrato di non risentire troppo della crisi che ha colpito l’intero settore dei beni di lusso, mettendo a segno un +2%, soprattutto in aree particolarmente ricettive nei confronti della griffe come l’America Latina e la Cina.
Nel corso del fiscal year 2009 l’ebitda ha totalizzato 62 milioni di euro, -28%. Il risultato netto, influenzato dagli oneri fiscali straordinari relativi agli esercizi passati, è stato negativo per circa 15 milioni di euro.Particolarmente intenso, infine, il legame con la capitale commerciale della Cina, dove nel marzo 2008 è stato celebrato l’ottantesimo anniversario della casa di moda.