BROKEN CITY (Usa 2012)
Regia: Allen Hughes
Cast: Russel Crowe - Mark Walhberg - Catherine Zeta-Jones - Barry Pepper
Sette anni dopo, Hostetler corre per riconfermarsi sindaco della città e ingaggia l'ex poliziotto Taggart, ora detective privato, per cercare le prove dei tradimenti della moglie (Catherine Zeta-Jones).
In una New York moralmente decadente, il regista Hughes e lo sceneggiatore Brian Tucker imbastiscono una storia poliziesca a sfondo politico condita con corruzione, sesso, perfidia, botte, intrighi, omicidi.
Ingredienti succulenti per gli amanti del genere, ma che in Broken City risultano essere spesso insipidi, non agevolati da una sceneggiatura che ogni tanto vira su meccanismi da serie Tv, che punta molto sul ritmo e inevitabilmente dissemina qualche buco.
Mi spiego meglio; non basta buttar giù qualche whisky per fare un alcolizzato e non basta metter in mano ad un uomo una birra mentre una lei gli pratica una fellatio per descrivere uno squallido tradimento, specie se il tutto è confezionato con un gioco di luci vedo-non-vedo.
Personaggi che escono di scena in maniera brusca (la donna del protagonista) e il modo inverosimile in cui Taggart entra in possesso del telefonino della moglie del sindaco sono il chiaro sintomo di una scrittura poco realistica che concorre ad affossare quel poco di buono che c'è in Broken City.
La convincente interpretazione di Russel Crowe e le belle riprese notturne tengono in piedi la traballante baracca.
Per la serie poteva essere e invece non è stato.