Magazine Gadget

Broken Sword 5: The Serpent’s Curse – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 10/12/2013

Cover Broken Sword 5: The Serpent's Curse

PC TESTATO SU
PC

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Revolution Software

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 1

Data di uscita: 04/12/2013

VISITA LA SCHEDA DI Broken Sword 5: The Serpent's Curse

Pro-1I fan si innamoreranno all'istante Contro-1Doppiaggio altalenante

Pro-2Trama coinvolgente Contro-2Al momento manca metà gioco

Pro-3Enigmi divertenti

In un periodo dove le avventure grafiche paiono aver trovato una seconda giovinezza si affaccia su questo affollato settore un vecchio contendente che solo qualche anno fa si impose sul mercato con un gioco in grado di tenere testa ai detentori indiscussi del trono quali Monkey Island e Gabriel Knight.  Stiamo parlando del team Revolution Software e di Broken Sword, serie famosissima a metà degli anni ’90 e praticamente sconosciuta ai molti che si sono affacciati soltanto recentemente all’intrattenimento videoludico. Con un progetto finanziato tramite Kickstarter i ragazzi capeggiati da Charles Cecil sono riusciti a racimolare quasi un milione di dollari per produrre un capitolo che altrimenti non avrebbe mai visto la luce. Noi abbiamo contribuito al progetto e ci siamo fidati di loro, vediamo insieme se George Stobbart è riuscito a riconquistare la fama di un tempo o se gli anni hanno irrimediabilmente rovinato il suo smalto!

broken-sword-5-evidenza-01

DOVE CI ERAVAMO LASCIATI

Nel 1996 quando il primo Broken Sword approdò sul mercato fece incetta di applausi, equamente distribuiti tra pubblico e critica. George Stobbart, protagonista di tutta la serie, si trovò a vivere una grandiosa avventura piena di enigmi geniali, battute coinvolgenti ed un plot avventuroso, il tutto gestito con una grafica che al posto di sfidare i limiti tecnici del periodo li aggirava presentando magnifici scenari dai colori in stile acquerello. Il seguito, Broken Sword 2: The Smoking Mirror, uscito ad un anno di distanza, proseguì stilisticamente sulla stessa strada continuando a convincere tutti ed ottenendo di nuovo l’approvazione sia dei recensori che degli appassionati di avventure grafiche. Dovettero passare ben sei anni prima che Revolution Software si decidesse a dare un nuovo seguito ed in questo lungo lasso di tempo molte cose cambiarono: la prima PlayStation aveva lasciato il posto al suo successore, ma oltre alla mera potenza di calcolo, nel 1998 uscì Grim Fandango, titolo che cambiò totalmente il mondo delle avventure grafiche. Seguendo il trend del periodo, Broken Sword 3 abbandonò i magnifici scorci di paesaggio disegnati a mano per presentarsi con un mondo totalmente tridimensionale, George era meno goffo e un po’ più Indiana Jones con tanto di aerei che precipitano nella giungla. Il nostro eroe aveva guadagnato agilità ed in alcuni casi poteva persino saltare, ma aveva perso quell’aspetto da uomo comune che l’aveva reso leggendario, probabilmente solo lui ed Alan Wake sono riusciti a diventare eroi di un videogioco indossando una giacca di tweed. Broken Sword 3, nonostante fosse inferiore ai precedenti, restava una avventura più che degna e la critica lo premiò con voti ben sopra la media, anche se questo nuovo George non convinse troppo i vecchi fan. Il quarto capitolo, anche questo molto atteso, abbandonava i controlli da tastiera per tornare al vecchio punta e clicca e, nuovamente, pur restando un gioco ampiamente sufficiente era evidente la progressiva perdita di qualità che la serie stava vivendo.

Da allora sono passati quasi cinque prima che Broken Sword tornasse a far parlare di sé con una raccolta fondi su Kickstarter ed una promessa: gli sviluppatori in cambio di una cifra più che ragionevole ci avrebbero consegnato una nuova avventura, capace di far tornare Broken Sword e George Stobbart ai fasti di un tempo. Abbiamo creduto in loro ed abbiamo dato i nostri soldi, finalmente dopo un anno e mezzo di lavorazione Broken Sword 5: The Serpent’s Curse è arrivato sugli schermi dei nostri PC.

TEMPI MODERNI

Simili a una coppia di Jessica Fletcher moderni, quando George e Niko sono insieme qualcuno irrimediabilmente muore. Il gioco inizia in una ambientazione tanto affascinante quanto importante per i fan: Parigi, George e Niko si sono re-incontrati da un paio di minuti quando assistono ad un furto che inevitabilmente porterà alla morte di uno dei personaggi di contorno e creerà il punto di partenza di tutta la nostra avventura. Fin dai primi istanti di gioco è piuttosto evidente come questo sia un gioco con una chiara componente di fan service, il vecchio pubblico ha pagato questo gioco ed è sviluppato per soddisfare i loro gusti e quelli di tutti i giocatori alla ricerca di una avventura grafica dalle caratteristiche old school. Il gameplay è quello dei primi due Broken Sword, con qualche accorgimento, l’avventura scorre attraverso decine di ambientazioni tridimensionali dove dovremo risolvere un misto di enigmi ambientali ed enigmi verbali, conditi da dialoghi. Questa volta, al posto di avere la possibilità di girovagare liberamente tra tutte le località, il gioco dopo averci portati in una nuova zona ci obbligherà a risolvere tutti gli enigmi prima di poter proseguire altrove. Si tratta indubbiamente di una restrizione che facilità le cose ai giocatori che non rischieranno più di dimenticare pezzi in giro. Non è l’unica semplificazione, più di una volta abbiamo sentito George annunciare di non aver più nulla da fare in una stanza che, da lì in avanti, diventa inaccessibile. Consci che entro ventiquattro ore dall’uscita del gioco sarebbero comparse online le prime soluzioni, gli sviluppatori hanno intercettato le possibili richieste di aiuto in maniera intelligente. Il  gioco fortunatamente non dà quel orrendo suggerimento quale illuminare tutti gli oggetti di interesse, se resterete bloccati potrete chiedere un suggerimento che vi arriverà sotto forma di “consiglio” scritto, resta il fatto che è difficile rimanere bloccati senza sapere cosa fare, i protagonisti quanto i vari NPC ci ricorderanno continuamente qual è il prossimo passo da compiere.

Gli enigmi sono quasi tutti ben congegnati e complessivamente divertono ed intrattengono a dovere, il loro divello di difficoltà non è mai troppo alto, generalmente dopo un paio di tentativi dovreste riuscire a trovare la soluzione. Oltre alle situazioni in cui andremo ad interagire con lo scenario troveremo alcune soluzioni da risolvere completamente con i dialoghi. Il plot narrativo del gioco ci mette un po’ a decollare e dopo una prima metà un po’ lenta e più nostalgica prende il ritmo giusto ed arriva fino al brusco finale che lascia tutto a metà. Al momento quella rilasciata è solamente la prima parte del gioco, la seconda dovrebbe uscire (gratuitamente) tra pochi mesi. Comunque, completare questa prima parte ci ha richiesto circa sei ore, un tempo tendenzialmente nella media. Durante il nostro girovagare ci siamo trovati a parlare con decine di personaggi differenti, i dialoghi non sono sempre brillantissimi, anzi più di una volta li abbiamo seguiti con superficialità, consci del fatto che non fossero particolarmente interessanti. Il doppiaggio proposto è di buon livello, al momento sono presenti testi nella nostra lingua ma manca ancora la voce italiana, che dovrebbe arrivare insieme alla seconda parte del gioco. Quello su cui dobbiamo obbiettare è l’eccessiva lentezza della voce, quasi a voler copiare i corsi per imparare la lingua i vari personaggi parlano troppo lentamente per poter risultare effettivamente naturali. Graficamente il gioco è pensato per ricalcare i primi due episodi e, come dicevamo, gli ambienti sono tridimensionali ma pre-renderizzati e con telecamera fissa; quest’effetto traccia una chiara linea di continuità con gli episodi usciti nel 1996.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Broken Sword 5: The Serpent's Curse è un gioco che farà immediatamente innamorare i fan di vecchia data. Come finanziatori non potremmo essere più soddisfatti del risultato, questo primo capitolo ha sicuramente una buona dose di fan service ed è evidente che più di un occhio è stato rivolto ai vecchi appassionati, nonostante alcune citazioni che i nuovi giocatori non coglieranno si tratta indubbiamente di un prodotto di qualità in grado di farsi apprezzare da tutti gli appassionati di avventure grafiche. Confidiamo in un secondo atto dello stesso livello e possibilmente un ulteriore seguito prima di quattro anni. Non si tratta di una uscita perfetta ed è evidente come questa prima parte non riesca a raggiungere i livelli qualitativi dei primi capitoli, la storia fatica un po’ a decollare e non tutti gli enigmi sono ispirati, nonostante questo i pregi superano di gran lunga i difetti, forse non è ancora quello che sarebbe potuto essere Broken Sword 3, ma la strada intrapresa è quella giusta e il risultato ci si avvicina moltissimo. ZVOTO 8
Voto dei lettori7.67
Loading ... Loading ...
UN OTTIMO RITORNO COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :