La remissione spontanea: ogni giorno a migliaia di pazienti viene comunicato: «Abbiamo tutti gli esami, e le scansioni diagnostiche concordano… mi dispiace; non possiamo fare nient’altro. È ora che lei torni a casa e sistemi i suoi affari perché la fine è vicina». Per la maggior parte dei pazienti con una malattia terminale, come per esempio il cancro, è così che recita il loro atto finale. Tuttavia c’è chi, pur avendo una malattia terminale, esprime una opzione più inusuale e felice: la remissione spontanea. Un giorno costoro sono malati terminali, il giorno seguente non lo sono. Incapaci di spiegare questa sconcertante eppur ricorrente realtà, i medici convenzionali in tali casi preferiscono concludere che la loro diagnosi era semplicemente sbagliata, a dispetto di quanto esami e scansioni rivelavano
Secondo Lewis Mehl-Madrona, autore di Coyote Medicine, la remissione spontanea è spesso accompagnata da un “cambiamento di storia” . Molti acquisiscono potere attraverso l’intenzione di essere in grado di scegliere una sorte diversa contro tutte le probabilità. Altri semplicemente abbandonano il vecchio stile di vita con i suoi intrinseci stress, immaginando di potersi invece rilassare e godere il tempo che rimane loro.
In qualche modo, nell’atto di viversi semplicemente la vita, la loro malattia trascurata svanisce. Questo è l’esempio supremo del potere dell’effetto placebo, quando non è nemmeno necessario prendere una pillola di zucchero!
Ed ecco qua un’idea assolutamente fantastica: invece d’investire tutti i nostri soldi nella ricerca di elusivi geni che preverrebbero il cancro e di farmaci percepiti come proiettili magici che curano senza effetti nocivi, non sarebbe logico dedicare anche seriamente l’energia allo studio del fenomeno della remissione spontanea e degli altri estremi capovolgimenti della medicina associati con l’effetto placebo? Ma dato che le compagnie farmaceutiche non sono ancora riuscite a escogitare un modo per confezionare o prezzare la guarigione mediante placebo, esse non hanno alcun motivo per studiare questo innato meccanismo di guarigione.
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