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Bruciare le Navi: Raggiungi i tuoi Obiettivi con un Fiammifero

Creato il 16 ottobre 2013 da Ida Vitalibera @ida_vitalibera
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Per vincere l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è osare, osare ancora e sempre osare.

– Georges Danton - 

Nota: Questo è il mio articolo scritto per la rivista “Different Mag”, una risorsa davvero molto utile che consiglio a tutti perchè ricca di spunti, idee e riflessioni per reinventarsi sia nel lavoro che nella vita e fare la differenza.

A tutti noi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di aver fissato un obiettivo preciso e, ad un certo punto del cammino, di aver incontrato una difficoltà apparentemente insormontabile che ci ha fatto abbandonare qualsiasi tentativo di riuscire nel nostro proposito.
Quando ci troviamo di fronte a situazioni avverse, infatti, la prima cosa che siamo tentati di fare è cercare diverse direzioni verso cui scappare e ritirarci nella bella ed accogliente zona di comfort, dove abbiamo raccolto tutte le nostre sicurezze e ci sentiamo al sicuro da ogni possibile rischio o complicazione.

Nello sforzo per raggiungere un obiettivo, non c’è nulla di più sbagliato!

Questo atteggiamento, come è facile capire, non porta ad alcun vantaggio se non a ritornare sui nostri passi, lasciare le cose immutate e rinunciare alla realizzazione dei nostri obiettivi.

Ma come si fa a non essere tentati di scappare e tornare indietro?

C’è un solo metodo infallibile: mettere noi stessi di fronte a scelte senza ritorno, eliminando tutte quelle possibili vie di fuga che ci farebbero tornare indietro sui nostri passi e rinunciare per sempre alla realizzazione dei nuovi progetti. In pratica, non dobbiamo lasciarci altra possibilità se non quella di riuscire nella nostra “impresa”.

Come?

La storia ci riporta diversi episodi in cui gli eserciti si negavano deliberatamente la possibilità di ritirarsi dalle spedizioni, bruciando tutti i ponti che potevano portarli in fuga dai campi di battaglia. Ma l’esempio (e anche l’insegnamento) più clamoroso che ci è stato tramandato è quello di Hernan Cortés e della sua incredibile impresa di conquistare il Messico con soltanto 508 uomini ed 11 imbarcazioni.

La straordinaria avventura di Cortés cominciò nel febbraio del 1519 quando con il suo esiguo esercito sbarcò sulle coste del Messico. Il capitano Cortés sapeva che in realtà i suoi uomini erano mossi esclusivamente dalla sete di oro e di gloria e dalla certezza che, in ogni caso, se le cose fossero andate a loro sfavore, avrebbero sempre potuto – in qualsiasi momento – scappare e ritornare a Cuba.

Fu così che Cortés, a gran sorpresa, prese l’imprevedibile decisione di far bruciare le navi con cui erano giunti fino a lì per impedire ai suoi uomini di fuggire senza aver portato a termine la loro missione di conquistare il Messico.
Con l’incendio delle navi, a Cortés ed ai suoi uomini, erano rimaste solo due possibilità: morire lì in quella terra straniera o combattere contro gli aztechi per sopravvivere, perché non c’era più modo di tornare indietro. Con questo obiettivo ben preciso, i conquistadores, pur essendo di gran lunga numericamente inferiori, riuscirono nell’incredibile impresa di conquistare il Messico.

Come per il capitano Cortes, anche noi – in alcune situazioni – abbiamo bisogno di un bel fiammifero per bruciare tutte quelle navi che potrebbero riportarci “a casa” allontanandoci dall’obiettivo desiderato.

Simbolicamente le navi rappresentano la possibilità di fuga, l’alternativa su cui ripiegare in caso di insuccesso; come spesso capita, infatti, quando si fissa un obiettivo ci si riserva sempre una strada secondaria come scappatoia e non è raro sentire discorsi del tipo “Ok ci provo, tanto se mi rendo conto che è troppo difficile ed impegnativo posso sempre tornare alla mia vita di sempre”.

Purtroppo la consapevolezza di avere il cosiddetto piano B, riduce notevolmente la capacità di successo perché la sicurezza che le nostre navi, comunque vada, sono lì ad aspettarci, ci impedisce di lottare fino in fondo per ottenere ciò che davvero desideriamo.

La mia esperienza

Questo l’ho capito quando ho cominciato ad avvertire la necessità di cambiare radicalmente la mia vita. Il mio obiettivo era chiaro: volevo fare qualcosa per conto mio, dedicarmi ad un’attività che mi avrebbe dato delle soddisfazioni e permesso di avere più tempo libero per me. Il lavoro in ufficio che da 9 anni mi teneva impegnata per tutta la giornata davanti ad un computer, non mi gratificava affatto: però era l’unico mezzo che avevo per potermi pagare un affitto ed essere indipendente dalla mia famiglia. La verità è che avevo una paura tremenda di fare un salto nel buio, di lasciare un lavoro sicuro per una strada incerta. Così all’inizio tentai di convincermi che avevo bisogno di quell’impiego, che in fondo non era poi così male e che, con qualche espediente, sarei addirittura riuscita a farmelo piacere. Ecco che in poco tempo, senza che me ne rendessi conto, il mio obiettivo era diventato quello di farmelo piacere, non più quello di lasciarlo e rivoluzionare la mia esistenza!

Quel lavoro senza dubbio, rappresentava la nave che mi teneva ancorata alla vecchia vita impedendomi di attuare il cambiamento e realizzare le mie aspirazioni. Dovevo assolutamente bruciarla se non volevo passare tutta la vita a sgobbare dietro ad una scrivania.
Scelsi un modo un po’ bizzarro, ma che si rivelò molto efficace, per bruciare la mia nave: andai in un’agenzia e senza pensarci due volte prenotai un biglietto per New Delhi, durata del viaggio 2 mesi. Ritornando a casa mi resi conto che non avevo più altra alternativa se non quella di partire, oramai il biglietto l’avevo acquistato e farmelo rimborsare mi avrebbe fatto perdere un bel po’ di soldi. Quel biglietto fu il mio fiammifero! Non potevo più tornare indietro perché partire per 2 mesi significava dover lasciare il lavoro: il giorno dopo presentai al mio capo la lettera di dimissioni.

Da quel momento la mia vita è cambiata: adesso posso finalmente dedicarmi alle mie passioni e sviluppare tutti i progetti che prima non potevo realizzare a causa del mio vecchio lavoro. Insomma benedico il giorno in cui decisi di prendere quel fiammifero e dare fuoco alla mia flotta di navi!

E tu?

Quali sono le navi che ti impediscono di lottare per raggiungere i tuoi obiettivi?

Cosa aspetti a prendere un fiammifero e a dargli fuoco?


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