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Brulichio di molecole

Da Junrail
Brulichio di molecole. Sono le mie, le tue, sono solo nostre. Le foglie di quegli alberi giocavano intorno a noi, il loro blu elettrico mi riempiva gli occhi, così luminoso da rendere pallido il mio volto. L’argento pieno e freddo del cielo strideva sulle nostre carni color miele. Una cesta di arance sdraiata ai piedi di quell’ulivo, erano rosa accese di rabbia. Ero nella tua mano quando mi sono accorta di quelle sfere perfette che ieri mi sarebbero sembrate invitanti, per cui oggi provo disgusto. Non ho visto il bianco pallido in un prato di plastica, non ho ascoltato il rumore stridente del vetro che brucia che sanguina.
Ho raccolto il mare caldo dei tuoi occhi. Come un vestito l’ho indossato. Era odore diverso, forte, penetrante, l’ho assaporato fino in fondo. La tenerezza mi infiammava le vene, tremanti. Il mio corpo, dolce prigioniero, si abbandonava come lo fa la mente quando osserva un cielo di nuvole alla panna.Euforia…dove sei mia cara amica di qualche attimo fa? Sei tu che mi hai vestita di sospiri e respiri veloci. Tu mi hai disegnato quel sorriso sulle labbra che ora non trovo più. Il mio sguardo si perde, sento muoversi sulla mia schiena un tremore soave che sa di paradiso. È caldo sul mio ventre, è caldo sulla sua bocca, è caldo, caldo, caldo dentro al mio cuore. Vedo nei suoi capelli il nero intenso di una profumata notte, che non c’è fuori, ma solo dentro di noi. Vedo. Eppure ho gli occhi chiusi e sto tremando. Eppure ho gli occhi spalancati e non mi riconosco. Sono io. Sono te. Vivo da un secolo dentro una bolla di vino rosso, raccolgo margherite perché in quel bianco dei petali ci trovo qualche cosa che non so..ma mi piace. Amo. Amo e aspetto che quel grigio diventi nero, aspetto che la terra sia marrone come non l’ho mai vista, solo una volta.. e poi non l’ho più scordata. Vivo senza aspettare più, finalmente, e la terra è ancora bianco sporco e di plastica, ma io non la vedo, ma io sento calda la materia del mio essere, la avvolgo la faccio mia per sempre e così, per la prima volta, capisco.. che sì.. solo così desidero poter scomparire.. annullarmi per sempre.. sdraiato sopra questo cuore che rotola, sul respiro che vibra.. insieme lo stiamo suonando… pizzichiamo le corde tesissime della nostra anima, senza alcuna pietà, con un piacere del tutto perverso che fa di questo nostro il vero… non so dire cosa. Ecco non lo so dire. Solo che finalmente vedo davvero.. riconosco i suoni, i colori.. che sono solo miei, tuoi, solo nostri. Vivo. Grido. Mi aggrappo a ciò che sarà per sempre mio.. e sono te… e sono Jun..e sono ciò che ancora non ha un nome.. Ho un posto. Ho il paradiso in me..e molto di più.Enigma: Between Generations, così bella da far paura.
http://www.youtube.com/watch?v=kX3tSq4J8_g

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