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Brunel e l’Italia verso la Francia in cerca di armonia

Creato il 31 gennaio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Brunel e l’Italia verso la Francia in cerca di armoniaGiorgio Cimbrico ha intervistato Jacques Brunel per il Secolo XIX. Ecco uno stralcio della loro conversazione

«I francesi sono una delle potenze del mondo, in finale ai Mondiali – dice – al terzo posto nel ranking. Animati da una forte desiderio di vendetta: non hanno dimenticato la sconfitta di marzo, al Flaminio. Per loro, un’ustione. Il peggiore degli inizi
possibili? Duro, non c’è dubbio. Ma a me piace così, amo le faccende difficili. Una di quelle partite che possono essere eloquenti sulla capacità di una squadra, di giocatori che io voglio ambiziosi, pronti a dare il massimo nelle situazioni più ispide».
Cosa le hanno insegnato questi suoi primi mesi di rugby italiano?
«La struttura federale è efficiente, la FIR la coltiva molto bene e sicuramente ci sarà bisogno della collaborazione di tutto il movimento, a ogni livello, per poter operare nelle migliori condizioni. La Nazionale è la vetrina del rugby italiano».
(…) Torniamo alla sua Italia: un gruppetto di giovani (Morisi, Esposito, Venditti, De
Marchi, Quartaroli, D’Apice, oltre a Benvenuti e Gori che in azzurro hanno già esperienza) che raggiunge il nucleo dei reduci dei Mondiali. Cosa produrrà questo
cocktail?
«È ovviamente presto per dirlo. Di certo il tempo a disposizione non è molto per pensare di stravolgere la squadra. E così dei 30 convocati in vista di Francia e Inghilterra, le nostre due prime avversarie, 22 hanno preso parte alla Coppa del Mondo. Poi ci sono alcuni volti nuovi che hanno fatto bene in campionato e giovanissimi interessanti, come Angelo Esposito, 18 anni e mezzo. Credo che
la loro ora verrà soprattutto nel tour di giugno, in Argentina e Nordamerica,
perfetto per fare esperienza».
(…)
Per molti tornei l’Italia si è retta sul gioco degli avanti. Cosa cambierà con lei?
«Dobbiamo trovare maggiore equilibrio tra il gioco degli avanti e dei trequarti, dare maggiore fiducia alla linea arretrata. Sino a oggi l’Italia ha puntato molto sul gioco del pacchetto di mischia, bisogna dare più equilibrio al gioco nella sua totalità. Io la chiamo armonia».


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