Lo rende noto il suo avvocato, l'avvocato Giuseppe Lipera, del foro di Catania, che nel ricorso cita parte della richiesta del Pg Francesco Mauro Iacoviello alla V sezione della Corte suprema che ha annullato con rinvio la condanna a sette anni del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri.
Secondo il penalista è «illuminante l'intervento del Pg che riferendosi al reato di concorso esterno, senza mezzi termini, osserva come “l'accusa diventa fluida, sfuggente”».
«È encomiabile - osserva il legale di Contrada - il passaggio con cui il Pg Iacoviello sottolinea che il concorso esterno è “un reato autonomo creato dalla Giurisprudenza”, cosa che noi diciamo da anni, mentre lapidario è l'inciso del requirente: dall'entusiasmo allo scetticismo. Ormai non ci si crede più».
«Se questi principi valgono per Dell'Utri, condannato in primo ed in secondo grado - osserva l'avvocato Lipera - non potranno non valere per Bruno Contrada che invece fu assolto in secondo grado. Sulla richiesta di revisione del processo Contrada tre volte si è già espressa la Corte d'appello di Caltanissetta e due volta la Cassazione. La sentenza di condanna di Contrada è stata emessa il 5 aprile del 1996 dal Tribunale di Palermo, ed è diventata esecutiva, con sentenza della Cassazione, il 10 maggio del 2007.
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