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Brusca ricorda le date del patto segreto tra mafia-stato. il movente dell’omicidio borsellino era la scoperta di questo patto

Creato il 14 ottobre 2011 da Madyur

Giovanni Brusca, pentito e collaboratore di giustizia, non si sa quanto affidabile, ha ricordato con assoluta certezza il momento in cui Riina gli parlò per la prima volta del patto Mafia – Stato.

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“Era fine giugno ‘92” spiega l’ex boss , in un aula dove il generale Mori è indagato per aver favorito la latitanza di Provenzano. Quindi dopo la strage di Falcone e prima della morte di Borsellino , Riina avrebbe recapitato le sue richieste per fermare la stagione delle bombe.

Intanto era stato stilato un elenco di politici da eliminare : tra i primi c’erano Calogero Mannino e Carlo Vizzini. “Per Mannino avevamo già avviato gli appostamenti poi, a metà luglio, fu bloccato tutto”. Prima della morte di Borsellino successero delle cose che Brusca, però, non è a conoscenza.

I Pm avanzano l’ipotesi che uomini delle istituzioni si siano mossi, con trattative, per fermare una campagna terroristica annunciata. Parisi , l’allora capo della polizia, in un documento privato del ‘92 scriveva che erano state rivolte minacce di morte sia al Presidente del Consiglio , che a Mannino e Vizzini.

Brusca racconta che Riina a fine giugno gli disse “Lo Stato finalmente si è fatto sotto”. Eravamo a casa di Girolamo Guddo , dove era stata decisa la morte di Falcone. A margine di un summit, Riina andava dimostrando orgoglioso un papello con una serie di richieste : dall’abolizione del carcere duro alla revisione dei processi”.

“A luglio ho incontrato nuovamente Riina a Mazara, in cui si decise la morte del boss Vincenzo Milazzo, ucciso qualche giorno dopo , il 16 luglio” continua Brusca. Per i Pm è un riscontro importante offerto da Ciancimino, che parlava di incontri tra il padre Vito e il colonnello Mori già a giugno ‘92. Le parole di Brusca sarebbero un’ulteriore conferma che Borsellino aveva scoperto il rapporto tra Mafia-Stato.E per questo sarebbe morto.

Mori nega di aver visto Ciancimino prima della strage di Borsellino. Nega soprattutto di aver ricevuto il papello. L’avvocato propone una serie di contestazioni a Brusca, soprattutto sulle date.

L’unica cosa che si è che Brusca dopo 19 anni si ricorda meglio gli eventi: precisa date , centellina informazioni nuove , conferma sospetti. Serve su un piatto d’argento il movente della morte di Borsellino.


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