Negoziato decisivo, oggi a Bruxelles, sulla coltivazione degli Ogm in Europa, tra la presidenza italiana dell’Ue, il Parlamento e la Commissione europea. L’Obiettivo: trovare un punto di incontro sulla proposta della direttiva Ue che consentirebbe ai singoli Stati membri di restringere o vietare la coltura degli Ogm su una parte o sull’insieme del loro territorio, nonostante essi siano stati autorizzati o siano in corso di autorizzazione a livello europeo. L’Italia é la nona presidenza dell’Unione che tenta di portare in porto una decisione estremamente importante per il settore. Per questo, sarà lo stesso ministro per l’ambiente, Gian Luca Galletti, a guidare i negoziatori del Consiglio Ue.
(goodplanet.info)
Il negoziato decisivo di oggi per la coltivazione Ogm. Il Parlamento europeo sarà rappresentato, tra gli altri, dal deputato Giovanni La Via (Ncd/Ppe), presidente della commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare, mentre la Commissione europea verrà guidata dal responsabile per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis AndriuKaitis. La presidenza italiana dell’Ue ha intanto ottenuto dai Rappresentanti degli Stati membri dell’Ue il mandato per negoziare domani con le altre istituzioni Ue.
Le trattative si presentano in salita. In primo luogo – spiegano fonti informate – le trattative per il negoziato saranno difficili perché gli stati membri più restii, come Regno Unito, Spagna, Olanda, Belgio (la Germania non si é ancora espressa su una posizione definitiva), si oppongono a qualsiasi modifica sostanziale rispetto all’accordo politico sulla coltivazione degli Ogm raggiunto nel giugno scorso a Lussemburgo. Questo approccio, restringe i margini di manovra della Presidenza italiana rispetto ai numerosi emendamenti presentati dal Parlamento europeo. Tra le richieste degli eurodeputati c’é, ad esempio, l’obbligo di adottare misure di coesistenza (tra chi produce Ogm e chi coltiva Ogm-free), o di introdurre regole di responsabilità finanziaria per chi coltiva Ogm, o ancora la richiesta di cambiare la base giuridica della proposta direttiva passando dalle attuali norme sul mercato interno a quelle per l’ambiente. Tutte richieste che il Parlamento non é mai riuscito ad ottenere a livello europeo, ma che difficilmente riusciranno ad essere introdotte nel negoziato dell’ultima chance.
Se l’accordo tra i negoziatori verrà raggiunto potrà di fatto essere chiuso entro la fine dell’anno, anche se formalizzato nel 2015. In caso contrario, c’é il rischio concreto di perdere questo strumento di flessibilità sulla coltivazione di Ogm. La procedura Ue, in caso di fallimento, prevede una fase di conciliazione tra le istituzioni della durata di sei settimane. Se in questo periodo nessun accordo viene raggiunto, il progetto di direttiva decade. (ANSA)