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Bruxelles ma rebelle

Creato il 17 gennaio 2012 da Andima
Ho ripetuto quasi a memoria l'inizio in olandese del messaggio della metro, come quello in francese, come quello in inglese. Ho lasciato il corpo appoggiato nell'angolino tra la macchina dei biglietti ed il portellone della metro, mentre la mente frugava tra le facce degli altri senza una meta ben precisa. Mediocre mente. Se ci fosse stato un controllore, nella metro di Bruxelles, l'avrebbe fermata all'istante. Non si importunano così le rughe altrui, senza un camice di confessore. Appena il treno della metro ha frenato all'improvviso, troppo tardi per la mente distratta, il corpo era quasi a terra. Instabile, questo corpo.
Ho lasciato il corpo a sorseggiare una birra belga tra chiacchiere che non migliorano lo spirito, mentre la mente frugava tra le voci degli altri decifrando alfabeti accentati. Appena il quarto bicchiere ha diffuso il suo tonfo vuoto, troppo tardi per la mente distratta, il corpo era già un contenitore di rigurgiti. Mediocremente. Ho detto vai corpo, fatti questi due giri di parco, guarda che verde al parco Duden, mentre la mente frugava tra scadenze, impegni ed interrogativi voraci. Andare, è andato. Poi ci siam persi, lui era già tornato a casa quando la mente ancora seguiva le radici d'un albero secolare. Maldestre, queste menti.
Ho parlato di italiani a Bruxelles con un amico salentino ed una ragazza asturiana. Sembra ci sia una statistica a Bruxelles. Sembra che le ragazze, tutte, siano state almeno una volta con un ragazzo italiano. Ovunque, questi italiani. Sembra che ci sia anche un'espressione, per loro. Sembra, che al confronto con altre nazionalità, siano più insert coin. Insert coin, questi italiani.
Ho lasciato fuori la spazzatura sempre nei giorni prestabili, per due anni e mezzo. Ho lasciato la spazzatura fuori l'ultimo giorno del trasloco, dopo le pulizie, non potevamo andar in metro con un bustone della spazzatura, pensai. Ma non era un giorno consentito. Che sarà mai, per una volta, pensai. Dopo qualche mese ho ricevuto una lettera dal comune di Schaerbeek. Era la spazzatura. 160 euro di multa. Precisi, questi belgi.
Ho raccontato ad un belga francofono di quanto spesso capiti di entrare in un negozio, qui a Bruxelles, parlare francese e ricevere risposte in italiano. Capita anche a me, m'ha detto, ma con l'olandese. Simpatici, questi belgi francofoni.
Ho giocato a biliardino con un ragazzo italiano in un pub spagnolo, contro due ragazzi greci, parlando in inglese, qui a Bruxelles. I ragazzi greci ridevano tanto, sicuri di distruggerci. Noi pure, nell'insensata convinzione che l'Italia vincerebbe senza problemi contro la Grecia e così pure noi. La patria è una religione fatta di bestemmie. Una ragazza greca non faceva altro che parlare, al lato del biliardino, distraendo. Grecia 1 - Italia 0. Bravi. La ragazza greca continuava a parlare. Sorry, can you go for a walk, le ho chiesto. E' andata. Ubbidienti, queste greche. Grecia 1 - Italia 1. Ecco. La ragazza greca poi però torna, all'improvviso. Grecia 2 - Italia 1. Finisce così, con i greci in trionfo quasi avessero vinto la coppa dei campioni. In effetti, hanno battuto l'Italia, mica poco. Quasi inutili, queste nazionalità.
Ho detto Bruxelles, e se ci vedessimo di meno?. Aspetta un attimo, m'ha risposto.

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