Il risultato dell’incontro della conferenza internazionale di Bruxelles dei giorni scorsi,allo scopo di formalizzare gli impegni economici per la ricostruzione del Mali, può definirsi senza dubbio più che positivo.
La cifra complessiva disponibile da parte dei donatori è di tre miliardi e 250 milioni di euro.
Hanno concorso oltre all’Unione Europea, alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale anche la Banca islamica d’investimento e decine di altri Paesi.
La cifra messa a disposizione dalla Francia è di 280 milioni.
Il piano di ricostruzione, che è indispensabile, per le devastazioni e i non pochi problemi umanitari conseguenti a una guerra necessaria, ha una durata di massima di almeno due anni.
In cambio si chiede l’impegno concreto di Bamako di procedere per l’avvio di un reale processo di pace, garantendo in particolare lo stato di diritto a quelle popolazioni interne al Paese, che ancora non lo hanno.
E, pertanto, creare successivamente le condizioni oggettive per una riconciliazione nazionale. Fosse pure essa difficile da gestire come lo è in casi del genere.
Il presidente Diouncounda Traoré si è detto favorevole ed ha ringraziato i partecipanti donatori.
Ci si augura però ,d’ora in avanti, che il denaro (che non è poco) sia ben speso e che gli interventi di ricostruzione siano mirati ed efficaci e, soprattutto, tengano conto delle effettive necessità della gente comune.
Interi nuclei familiari che è più di un anno che hanno sopportato e sopportano ancora notevoli disagi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Inviato il 17 maggio a 19:59
Auguriamoci che il denaro sia ben speso...