Musica, musica, musica… anche questa settimana un mito del passato, ma anche del presente! Vi dice qualcosa il nome Bryan Adams? Insieme ai Genesis, è sul mio personale olimpo musicale grazie ai suoi splendidi testi, le melodie coinvolgenti e la sua voce inconfondibile.
La sua prima canzone che ho amato all’istante è stata “Summer of ’69″. Benchè io non fossi nemmeno nei pensieri di mia madre nel ’69, la canzone mi trasmette emozioni attuali (oddio… ho appena scritto una banalità) e mi fa ricordare alcune estati felici della mia “breve” esistenza. La musica ha questo grande potere del ricordo che la rende una manifestazione artistica così speciale e unica.
Annoiata dalla mia ripetitiva playlist composta da Rammstein e Lady GaGa (sono una donna piena di contraddizioni), ho deciso di ascoltare qualcosa di nuovo e, spinta dall’onda di “Summer of ’69“, ho deciso di acquistare il Greatest Hits di Bryan Adams. Mai cosa fu più azzeccata.
Ho scoperto grandi classici che non erano mai arrivati alle mie orecchie oppure canzoni amate, ma cadute nell’oblio. “Heaven“, “(Everything I Do) I Do It For You“, “Please forgive me” sono solo alcuni esempi di una discografia ricca di capolavori. Canzoni da ascoltare attentamente, comprendendo i testi, o solamente melodie sulle quali rilassarsi dopo una giornata stressante.
Negli ultimi tempi sono stata accusata di ascoltare “musica per vecchi”, ma penso che le canzoni non si possano categorizzare e la musica, se di qualità, serve proprio ad eternizzare il lavoro dell’artista e a renderlo fruibile per tutte le generazioni.