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Brzezinski: l’intervento in Siria peggiorerà solo la situazione

Creato il 17 maggio 2013 da Informazionescorretta

Siria Zbigniew Brzezinski Guerra Usa Il conflitto siriano è una guerra settaria in una regione instabile che potenzialmente può allargarsi e minacciare direttamente gli interessi americani, cosa che potrebbero solo acutizzarsi con l’intervento degli Stati Uniti. La lotta si svolge tra forze finanziate e armate da sponsor esterni, in particolare Arabia Saudita, Qatar e Iran. Vi partecipano anche gruppi religiosi stranieri non controllati direttamente dagli sponsor, vale a dire salafiti sunniti e milizie filo-iraniane, per non parlare degli aspramente anti-occidentali combattenti di al-Qaida. Il coinvolgimento americano semplicemente mobiliterebbe gli elementi più estremi di queste fazioni contro gli Stati Uniti, ponendo il pericolo dello sconfinamento del conflitto ai vicini mettendo a fuoco e fiamme la Giordania, l’Iraq e il Libano.
Tale rischio s’è aggravato con il bombardamento israeliano dei depositi di armi in Siria. Qualunque sia la loro giustificazione, gli attacchi trasmettono agli arabi la sensazione che ci sia un complotto contro di loro. Tale impressione si consoliderebbe se gli Stati Uniti entrassero nella lotta, suggerendo di fatto un’alleanza israelo-americana-saudita, facendo il gioco degli estremisti.
Dei combattimenti regionali allargati trascinerebbero gli Stati Uniti e l’Iran in un conflitto diretto, un impegno militare potenzialmente importante per gli Stati Uniti; il confronto USA-Iran collegato alla crisi siriana potrebbe allargare il conflitto nella regione fino all’Afghanistan. La Russia beneficerebbe di un’America impantanatasi di nuovo in Medio Oriente. La Cina si risentirebbe per la destabilizzazione USA della regione, perché Pechino ha bisogno di un accesso stabile all’energia del Medio Oriente. Per ridurre al minimo queste potenziali conseguenze, l’intervento militare degli Stati Uniti dovrebbe raggiungere un risultato decisivo in tempi relativamente brevi attraverso l’uso di una forza schiacciante, che richiederebbe il coinvolgimento diretto turco, cosa che sembra improbabile date le difficoltà interne della Turchia, e in particolare le proprie relazioni tese con la sua sostanziale minoranza curda.
I vari sistemi proposti per un tipo di stiracchiato intervento indiretto intorno alla zona di conflitto, tipo la no-fly zone, bombardare Damasco e così via, semplicemente peggiorerebbero la situazione. Nessuna delle proposte comporterebbe un risultato strategicamente vantaggioso per gli Stati Uniti, al contrario, produrrebbe una situazione più complessa e indefinibile, nella peggiore delle ipotesi. L’unica soluzione è cercare il sostegno della Cina e della Russia per delle elezioni sponsorizzate dalle Nazioni Unite, a cui, con fortuna, Assad potrebbe essere “persuaso” a non partecipare.
Brzezinski è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale nel 1977-1981

Zbigniew Brzezinski in “Time”
Traduzione di Alessandro Lattanzio - statopotenza


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