Magazine Cinema
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Elvis non è morto, si sa. Quello che non si sa è che si trova rinchiuso in una casa di riposo in texas dopo uno scambio d’identità che gli è costata la fama. Li dentro, lontano da droghe, donne e famiglia si ritrova a dover fare i conti con se stesso e con ciò che ha fatto della sua vita, mentre si intrattiene con alcuni (pochi) amici non dementi. Tutto sembra ormai destinato ad un lento declino, fino a quando una serie di strane morti si diffondono nell'ospizio; che centri forse la mummia di un faraone?.... ovvio!Filmo culto dl regista di culto Don Coscarelli, basato su un racconto dello scrittore di culto Joe Lansdale e con protagonista Bruce Campbell (che non dico essere un attore di culto, perché, almeno lui, dovrebbe essere comunemente adorato da tutti).Un film cazzaro che non vuole raccontare niente di più di una mummia che succhia l’anima dal culo sconfitta da Elvis e Kennedy; tuttavia il film riesce ad essere molto di più.Tutta la prima parte del film, senza mai eccedere in divagazioni o momenti di noia, riesce ad intessere un racconto sulla resa dei conti con la propria vita, su quanto anche ai grandi prima o poi tocchi fare i conti con quanto fatto e che non importa quanti dischi hai venduto e per quante persone sei stato importante, c’è sempre qualcosa che manca. Tutto questo riesce a farlo con un’ironia impagabile, senza dover mai immergere il film nel genere comico vero e proprio. Certo Coscarelli e Lansdale si dividono il merito di una rappresentazione del genere, ma la credibilità ed il successo del film deve parecchio anche all'incredibile interpretazione di Campbell che personalmente considero coma la migliore della sua carriera.La seconda parte, con la comparsa della mummia, non solo non elimina la prima,ma la arricchisce di ironia, “azione” da geriatria e un gusto dadaista fantastico. Il finale è una delle vittorie meno scontate che fosse possibile dare al protagonista.
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