Ma non finisce qui lo scempio-con-il-pareo. L’altra sera si è palesato davanti ai miei occhi un abbinamento stridente, insolito ed inappropriato: un elegante pareo-fiorato lungo messo a mo’ di gonna…con un bel paio di leggings NERI (alla caviglia) sotto. Il tutto mi ha lasciata un po’ interdetta: o ti metti i leggings o ti metti il pareo; se hai freddo ti metti un paio di pantaloni e tagli la testa al toro. Tutti e due insieme non hanno senso, almeno non con quelle lunghezze. Già tollero male la versione corta del pareo sul fuseaux (cosa che nei corsi di danza afro si vede spesso, evabbè) ma addirittura lungo su lungo…non lo capisco! Quando poi l’ho visto sui jeans…
Altro scivolone importante è quello di portare al mare accessori da città. Spiego meglio. La Louis Vuitton a bauletto marrone forse non è la borsa ideale per andare in spiaggia (anche se reca la scritta “Forte dei Marmi” sopra). Così come la valigetta in pelle o altre borsettine super-trendy che appaiono trionfanti sui lettini (senza considerare che se ti si apre la crema per sbaglio hai fatto un discreto danno). Meglio optare per accessori più “easy”, facili e “a tema” come borse di paglia, in tessuto o in tela. Ma quelle borse da ufficio, al mare, andrebbero solamente seppellite sotto un gigante castello di sabbia.
Diversa la fine che farei fare a chi arriva al mare accessoriata come la Madonna di Pompei, con più metallo addosso che capelli. Collane, collanine, collanone, anelli, orecchini super-pendenti, orologi d’oro, bracciali, fermagli per i capelli, colletti finti (in metallo) da mettere sopra al bikini che a sua volta è ricoperto di borchie, pietre, pietruzze e catene…le stesse che brillano sui sandali gioiello con tacco. Esagerate. Tre sono le possibili punizioni per un affronto del genere: uno scippo in piena regola alla luce del sole; un tuffo e via, affogata per il troppo peso di tutte le cose che si è messa addosso; il surriscaldamento del metallo mentre dorme al sole ed una serie di bruciature sparse sul corpo a ricordarle la sua idiozia. =)
Il mare non è la città. Almeno in questa occasione imparate a stare leggere come l’aria salata che vi solletica la pelle, senza bisogno di orpelli che rimandino continuamente al vostro status…reale o presunto!