Ecco che dalla propaganda palestinese anti-israeliana ne arriva un’altra. Un’altra cinica bufala che questa volta usa l’uccisione di un bambino di 11 mesi solo per andare contro allo Stato ebraico.
La fotografia del corpicino straziato di Omar, tra le braccia del giovane padre distrutto dal dolore (Jihad Mishrawi, giornalista della BBC), era diventata il simbolo della tremenda guerra dello scorso anno tra Gaza e Israele.
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Ebbene, oggi si scopre che responsabile della morte del bimbo non è stato un bombardamento dell’esercito israeliano, bensì il “fuoco amico” di un razzo Qassam sganciato da Hamas contro il nemico di sempre.
Anche l’ONU, che in genere non ci pensa due volte a condannare Israele, ha ammesso che “la maggior parte dei razzi sparati non sembrano essere stati indirizzati verso bersagli militari… L’aggravante è che questi lanci avvengono da zone popolate e mettono gli abitanti di Gaza in pericolo”.
Almeno dalla “morte” del piccolo Mohamed Al-Dura (II Intifada) in poi, non si contano le frottole dei media palestinesi, che inventano assassinii e attacchi per criminalizzare Israele, quando magari i responsabili sono i “resistenti-martiri” palestinesi.
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Alla faccia della giustizia e della verità non solo nei confronti di Israele, ma anche dello stesso popolo palestinese.
Fonte: Il Post