Ogni tanto è utile fare degli esperimenti riguardo il mondo dell’informazione e dei mass media: prendiamo le notizie più diffuse ed emozionanti di questo periodo e riflettiamoci sopra.
Possiamo partire dalla tematica del femminicidio: questo è definito come aggressione (anche se non mortale fra l’altro) verso una donna, compiuta avendo come unico movente la questione che la vittima sia appunto donna. Da più parti questo concetto viene spinto al massimo, ma… Come facciamo a capire se davvero il movente sia il genere sessuale? Per quanto riguarda le ultime notizie di cronaca: due delinquenti a Roma sparano su macchine in corsa, prendono di mira una macchina con due donne. Il giorno dopo i giornali fanno paginoni dicendo che l’aggressione è dovuta alla violenza contro le donne, ma possiamo leggere oltre… Questi due infami hanno sparato anche a macchine vuote e parcheggiate: che lo abbiano fatto perché l’automobile è femmina? Qualcosa nella costruzione dell’emergenza non quadra. Se pensiamo poi alle altre due aggressioni degli ultimi giorni: due uomini italiani aggrediscono le proprie ex fidanzate, una cubana e una rumena. Un caso? E se invece di trovare come logica comune il genere consideriamo la difficile convivenza in coppie formate da persone di culture e aspirazioni diverse? Visto che la maggior parte dei casi coinvolgono proprio gli stranieri, semplicemente potremmo a ragione sottolineare come non di femminicidio si tratta ma di problemi di convivenza di culture. Ma probabilmente non sono concezioni complottiste come il femminicidio o scontri etnici ad aiutarci a capire: ogni caso è una storia, non possiamo classificare tutto nello stesso calderone per motivi più o meno chiari; bisognerebbe conoscere la storia delle persone, che costa fatica, e capirne il significato… Ma i mass media preferiscono creare campagne per pilotare l’opinione pubblica e portarla dove vogliono.
Altro tema interessante è quello dell’aggressione avvenuta in Inghilterra: due “estremisti islamici” (così ci si dice) aggrediscono un soldato e lo decapitano con il machete, delirando di Jihad. Ma se superiamo questa lettura si scoprono alcune cose, di certo meno utili ai mass media. Questi due (o tre) assassini sono inglesi, rappresentano quella seconda generazione che qui in Italia viene trattata con simpatia e compiacenza, intervistando ragazzi di colore che parlano squallidi dialetti romaneschi e circensi. Potremmo a ragione sottolineare l’emergenza ed il pericolo che costituiscono seconde generazioni di origini straniere, mai definitivamente lontani dalla propria, mai definitivamente integrati… proprio mentre il Ministro Kyenge vorrebbe stravolgere la Costituzione pur di farli diventare italiani. Potremmo…ma non lo facciamo. Non siamo complottisti e non generalizziamo, così come non cadiamo nella fandonia dell’estremismo islamico. Sono questioni complicate, ma che hanno origini chiare: se l’Europa continua a mettere in atto gli ordini provenienti da Washington, massacrando popolazioni che poi vorrebbe ospitare, bombardando, attuando mortali sanzioni economiche sui suoi vicini, è normale che tutto questo avrà delle ricadute. Positive per gli Stati Uniti, mortali per l’Europa tutta e per quanto ci riguarda, l’Italia.
Stesse problematiche potremmo affrontare con la questione degli scontri in Svezia. Per una settimana gruppi di ragazzi di origini non svedesi, alcuni però con cittadinanza (ancora seconde generazioni), hanno messo a ferro e fuoco Stoccolma e altre città. In questo caso, non potendolo presentare come femminicidio o estremismo islamico, semplicemente i mass media hanno cercato per giorni di nascondere la notizia. Nell’era di internet rimane difficile e ora nicchiando cominciano a darla. Anche qui: vogliamo generalizzare parlando del pericolo di accettare persone con culture diverse? Probabilmente invece bisogna ripensare al sistema politico e sociale: il liberalismo crea profonde disuguaglianze e povertà, non lo scopriamo oggi, ed è utilizzato dal centro della nostra coalizione geopolitica (gli Usa) per mantenere gli alti standard di vita facendoli pagare agli altri, per primi gli stessi alleati.
Bisogna leggere bene le notizie, senza naufragare nel complottismo diffuso dai mass media: bisogna cominciare a prendere il toro per le corna. Sbarazzarsi della guida economica e geopolitica che ci costringe sempre a subire.