Finora, ho riempito il blog di sufficienti figure di vampiro
per darne un’ampia scelta: creature antiche come Lord Ruthven e Dracula,
anticipatrici come Vespertilia della più attiva Carmilla, luccicanti e contro
corrente come i Cullen. Tutti considerati nemici del genere umano, considerato
come succulento e necessario cibo per alimentare l’altrettanto contro corrente
vita eterna. Non è sempre così, tuttavia. Se nasce una minaccia, sorge anche
chi la combatte e la contrasta. Nel nostro caso, emergono i cacciatori di
vampiri. Antenato della figura combattente è lo scettico inglese Robert, che
rimanda al riposo eterno la terribile “vamp” (vampira e seduttrice) Vespertilia
tramite un paletto di legno nel cuore immobile. Troppo razionale e legato a ciò
che può sperimentare nella realtà, Robert non si lascia minimamente spaventare
da quelle che considera sciocche superstizioni e passa all’azione. Stoker, più
tardi, perfeziona il personaggio con il suo Van Helsing. Grazie allo scrittore
irlandese, il vampiro scopre di avere un
antagonista, un umano che non ha paura di lui e che, anzi, prende le armi per
annientarlo. Nel corso del tempo e dei romanzi scritti, capita che il
cacciatore diventi cacciatrice. Una delle più famose cacciatrici di vampiri è
il personaggio televisivo di Buffy Sommers, protagonista della serie Buffy The
Vampire Slayer. Il fulcro della vicenda ruota intorno ad una liceale americana
di sedici anni, che scopre di essere la prescelta per lottare contro le forze
delle tenebre incarnate dai vampiri, aiutata e affiancata da una serie di altri
personaggi suoi amici. Il libro di Elena Romanello, scoperto al Salone del
Libro di quest’anno, offre una rapida sintesi delle sette stagioni televisive
della serie, e prende in esame la figura di questa cacciatrice, andando anche a
rintracciarne le origini nel folklore letterario mondiale. Buffy Sommers, che
ha l’aspetto nella realtà catodica dell’attrice Sarah Michelle Gellar, è una
bionda fanciulla dall’aspetto ingannevolmente dolce e minuto. A prima vista,
pare molto più adatta ad essere una cheerleader (e in una delle puntate
cercherà anche di diventarlo sul serio), e non una fredda e abile cacciatrice
di forze oscure. Il suo aspetto fragile di bambolina si trasforma quando
affronta i suoi avversari, con una disinvoltura ironica che talvolta sconfina
nella noia, per nulla impressionata dai loro aspetti minacciosi e anche
rivoltanti. Si muove sicura e veloce, a suo agio nelle mosse efficaci delle
arti marziali, e per nulla affaticata dall’arma pesante che talvolta usa. Agli
inizi, Buffy non sembra aver molto spessore. Conduce una doppia vita: di giorno
liceale, di notte instancabile pattugliatrice delle strade della sua città
Sunnydale, combattente quasi sempre invincibile di vampiri e mostri vari. Tutto
questo, con una certa leggerezza adolescenziale, che la porta a sparare a
raffica battute ironiche nel bel mezzo di un combattimento, piegando le labbra
in smorfie di superiorità nei confronti del suo avversario. Un’eroina di carta,
insomma, a due dimensioni. È solo l’impressione superficiale. Man mano che le
stagioni della serie si susseguono, le sfide per Buffy aumentano, perché gli
avversari saranno sempre più forti. Non si tratta solo delle creature del male,
che una dopo l’altra arriveranno a Sunnydale, che sorge su una sotterranea
Bocca dell’Inferno, attirate dalla presenza della temibile cacciatrice, con l’obiettivo
di poterla finalmente sopprimere. Anche la vita diventa più forte e schiaffeggia
Buffy con pesantissimi guanti di sfida: una relazione senza speranza con il suo
peggior nemico, il potentissimo vampiro Angel, la morte della madre, il
rapporto con una sorella più giovane e problematica, la perdita e il tradimento
di alcuni amici, il ritorno dall’oltretomba, un’altra relazione burrascosa e
distruttiva con un altro vampiro, il sensuale e ironico Spike. La ragazzina
cresce, nei sei anni e mezzo della vicenda, e si confronta con se stessa, nelle
pause tra una minaccia esterna e l’altra. Non è mai stata particolarmente
orgogliosa del suo dono, che ha sempre considerato ingombrante, ma quando
capisce che lei è l’unica in grado di assumersi responsabilità pesanti, matura ed espande la sua forza in
modo sorprendente. Non è più solo questione di allenamento fisico o
intellettuale, sorvegliato dall’affascinante Osservatore inglese Rupert Giles,
ma è lo spirito femminile di Buffy che si è forgiato tramite tantissimi errori,
passi falsi, cadute a precipizio nel proprio lato oscuro. È un personaggio di
donna che diventa credibile e facilmente traducibile nella nostra realtà, priva
di creature della notte con le zanne e gli artigli, pronte a divorarci, ma
altrettanto piena di problemi, tragedie piccole e grandi, persone malevole e
insopportabili, pregiudizi letali, isolamento e depressione. Non mancano gli
spunti di riflessione reale, che prendono le mosse dal modo in cui Buffy e i
suoi numerosi amici e nemici affrontano le vicende. A tutti noi è capitato di
aggrovigliarci in relazioni sbagliate, di perdere la via e il senso di noi
stessi, e di sentirci sperduti di fronte ad un mondo che va avanti
indifferente, senza curarsi di perdere singoli pezzi per strada.
Il libro continua con la rievocazione di uno spin-off di Buffy The Vampire Slayer, ovvero Angel, tutto incentrato sulla figura dell’omonimo vampiro ex amante della bionda cacciatrice. Io non ho mai guardato questa serie, mentre conoscevo una parte delle stagioni di Buffy,ma non ho riscontrato eccessive difficoltà nel seguire le vicende e le evoluzioni del personaggio. Tuttavia, non ho potuto fare a meno di considerarle un po’ troppo fantasiose, talvolta…e qualche artificio narrativo era forse un po’ messo alla prova: la vampira Darla, prima amante di Angel, viene fatta morire e resuscitare almeno tre volte. Mi è sembrato eccessivo anche per una storia di vampiri…ma confesso che il mio interesse principale era Buffy e la sua crescita, per cui ho sorvolato su alcuni elementi che mi rendevano perplessa. Non tutte le mie domande sulle radici dei cacciatori di vampiri hanno trovato risposta, pur nel riesame dei miti letterari mondiali, poiché l’ossatura del libro è soprattutto la serie televisiva e la sua ricchezza di temi e personaggi. Tuttavia, ho trovato una miniera di informazioni nell’ampia bibliografia al fondo: altri libri sui vampiri, sui cacciatori di vampiri (come la saga di Colleen Gleason incentrata su un’intera famiglia di cacciatori di succhiasangue, i Gardella), trattazioni di miti, fumetti, articoli e interventi di studiosi anche universitari sui personaggi della serie, e sul tema del vampirismo in generale.






