Carissime NxD, oggi ritorno a scrivere umilmente di cinema con un film di recente uscita!
Forse l’interpretazione più bella di Dustin Hoffman degli ultimi vent’anni, dai tempi di “Rain Man”. In questo film
è il padre di Barney, un produttore cinematografico ebreo che si dedica con perseveranza alla bottiglia e alle donne collezionando mogli e divorzi: la prima un po’ pazza che lo incastra facendogli credere che il bambino che porta in grembo sia il suo (peccato solo che sia un po’ abbronzato!), della futura terza moglie se ne innamora il giorno del secondo matrimonio fino a quando riuscirà a divorziare grazie alla “generosità” dell’amico Boogie che ci finisce a letto.Questa è una delle sequenza più divertenti e drammatiche, da un lato è felicissimo della scoperta grazie alla quale potrà chiedere il divorzio senza dover versare un soldo, dall’altro crolla l’amicizia con Boogie che si è infilato nel letto con sua moglie in un crescendo tra Barney ubriaco e Boogie strafatto che porterà alla sparizione dell’amico; accusato di omicidio non potrà essere condannato in quanto il corpo non verrà mai più trovato.
L’incontro tra Barney e Miriam subito dopo il divorzio:
“Vorrei chiarire una cosa. Tu non hai divorziato a causa mia, vero?”
“Certo che l’ho fatto”
“Ma mi conosci appena!”
Oltre al già citato Dustin Hoffman, Barney è interpretato da Paul Giamatti (ho scoperto che ha fatto una piccola comparsa nel film cult “I guerrieri della notte”) che ha ricevuto il Golden Globe com miglior attore.
Da fare da cornice la colona sonora (Leonard Cohen, Ella Fitzgerald, Miles Davis, John Lee Hooker) che lega i periodi della vita di Barney, soprattutto la sua ricostruzione piena di buchi, come i motivi del suo successo come produttore, i tre matrimoni finiti e la scomparsa di Boogie.
Da leggere ascoltando Leonard Cohen in “I’m your man”
Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.