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Bullismo: come aiutare i figli a sconfiggerlo

Da Enrico74

Bullismo: come aiutare i figli a sconfiggerlo

Bullismo e bulli rimedi

Per bullismo si intendono comportamenti offensivi o aggressivi compiuti intenzionalmente e ripetutamente da un singolo o da un gruppo nei confronti di un ragazzo di pari età. Lo scopo del bullismo è quello di esercitare una forma di dominio e supremazia: le forme di abuso da bullismo possono essere fisiche, verbali o anche indirette come per esempio l'esclusione sistematica della vittima da un gruppo.
Che cosa può portare un bambino o ragazzo  a mettere in atto comportamenti di tipo sadico (oltre a tare genetiche)? Come proteggere i propri figli dal bullismo? Spesso alcuni genitori si sono posti queste e altre domande ma spesso non sono riusciti a trovare risposte, cerchiamo quindi di parlare del problema.

Bullismo nelle scuole


Il bullismo si manifesta sotto varie forme: omofobico, razziale, femminile, cyberbullismo (si perché il problema si è sempre più diffuso nel web aiutato dalla copertura della propria identità). Come sempre, un comportamento disfunzionale è l'esito di un malessere che si esprime nel singolo, ma che riflette un disagio più ampio, ricollegabile al contesto di appartenenza. 
La famiglia è molto importante per poter verificare se un giovane possa diventare un bullo. Famiglie troppo permissive o eccessivamente pretenziose così come famiglie con evidenti problemi di natura di relazione di coppia così come interessate da problemi economici possono far scaturire quel senso di inadeguatezza nel giovane che fanno nascere il bullo.
Ciò non giustifica comportamenti aggressivi o violenti, ma è necessaria una comprensione più profonda del fenomeno se si vuole tentare di risolverlo e, come dimostrano diversi studi, spesso le famiglie dei cosiddetti bulli mostrano anaffettività, difficoltà nella gestione delle emozioni, comportamenti a loro volta aggressivi e dispotici o, al contrario, eccessivamente permissivi come dicevo prima.
Se in famiglia e nel contesto sociale del bullo non c'è empatia, se prevalgono il disimpegno morale e certi modelli di valori che premiano chi è più furbo o più forte a discapito degli altri, non deve stupire che il minore se ne faccia portavoce o che esprima con rabbia la propria frustrazione nel non sentirsi considerato, amato, valorizzato.

Cosa scatena il bullismo


Tra le vittime di bullismo ci sono per lo più bambini o ragazzi che, per qualche motivo, vengono precepiti come "diversi" (perché goffi, timidi, con abitudini differenti dagli altri, eccetera). Spesso le vittime di questi abusi sono più insicuri e ansiose dei compagni, si sentono esposte, temono ritorsioni in caso di ribellione, arrivano anche a auto colpevolizzarsi.
È evidente che esperienze di questo tipo incidano gravemente sull'autostima e sul senso di sicurezzae di valore personale delle vittime, tanto da poter sfociare in sintomi psicosomatici quali mal di pancia, insonnia, pavor notturus, disturbi d'ansia.
L'atto di bullismo può creare enormi danni non solo a chi lo subisce (vittima diretta)  ma anche a chi vi assiste, soprattutto se lo spettatore rimane passivo (distinguendosi in questo modo dal difensore attivo, assertivo e socialmente competente).

Cosa possono fare i genitori contro il bullismo


Come evitare allora che i propri figli diventino protagonisti (attivi o passivi) di atti di bullismo? Innanzitutto è importante che i genitori sappiano cogliere, ascoltare e comprendere i segnali dei figli. 
Come detto all'inizio, un terreno familiare in cui bambini e i ragazzi possano essere valorizzati, incoraggiati, ascoltati e accolti è la migliore prevenzione rispetto al rischio di crescere minori frustrati, arrabbiati, potenzialmente aggressivi ma anche insicuri, timorosi, passivi di fronte alle angherie altrui. Ascoltare e valorizzare è l'unico antidoto al bullismo.
La capacità di empatizzare, di esprimere in modo costruttivo la propria rabbia, di comunicare in modo efficace con gli altri, di affrontare efficacemente i conflitti sono aspetti fondamentali da coltivare per evitare che i nostri figli vadano incontro a esperienze da vittime o da carnefice, che altro non sono se non le due facce di una stessa medaglia.
Ricordiamo infatti che la rabbia anche quella da bullo, nasce da una sensazione di minaccia. 

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