Magazine Psicologia
La forma di prevaricazione piu' comunemente subitadagli studenti e' la diffusione di informazioni false o cattive sul proprioconto: il 25,2% ha vissuto episodi di questo tipo piu' di una volta nel corsodell'ultimo anno, da parte dello stesso compagno o gruppo. Si e' dichiarato vittima di provocazioni e prese in giro ripetute il 22,8%, mentre il 21,6%afferma di essere stato ripetutamente oggetto di offese immotivate. Il 10,4% dice di essere soggetto a continua esclusione ed isolamento da parte delgruppo, mentre episodi meno frequenti ma presenti sono il danneggiamento dioggetti (10,4%), i furti di cibo e oggetti (7,6%), le minacce (5,2%) e il furtodi denaro (3,1%). Il bullismo e' essenzialmente un fenomeno verbale erelazionale: ha subito percosse fisiche solo il 3%. Si registra una generalediminuzione del fenomeno in relazione all'aumento dell'eta' della vittima,mentre si presenta anche il "cyberbullismo": un quinto dei ragazzi ha ricevuto otrovato "raramente" (12,9%), "qualche volta" (5,6%) o "spesso" (1,5%)informazioni false on line sul proprio conto. Cosa si racconta in famiglia? Il 17,3% degli studenti interessati dal fenomeno (quasi un ragazzo su cinque) dichiara di non essersi confrontato con i propri genitori. Chi lo fa, ne riceve indietro per lo piu' il suggerimento di ignorare il comportamento dei bulli (16,5%), mentre solo il3,4% dei genitori ha suggerito ai ragazzi di rivolgersi agli insegnanti. Ben pochi i casi in cui la famiglia si e' confrontata direttamente con la scuola(2,4%).
Al di la' di cio' che succede, i ragazzi si aspettano dai genitori grande sostegno: uno su tre si aspetta consigli dalla famiglia, mentre sono il 22%quelli che vorrebbero gestire in autonomia la situazione, con il 16,6% che preferirebbe di non confidarsi con i genitori. Pochi ragazzi vorrebbero un intervento diretto da parte dei genitori: un colloquio con gli insegnanti o conil preside della scuola (6,9%), con il bullo (1,3%) o con i genitori dello stesso(2,9%), o la denuncia alle Forze dell'ordine (3,5%) o un cambio di istitutoscolastico (1,3%).
I genitori indicano di essere statiinformati dai figli di provocazioni e prese in giro ripetute (16,7%), offeseimmotivate (14,2%), diffusione di informazioni false o cattive sul conto delproprio figlio (9,4%). Per contrastare gli atti di bullismo, i genitorisuggeriscono ai figli soprattutto di ignorare il comportamento del bullo o deibulli (15,2%) e li invitano a coinvolgere nel problema gli insegnanti (12%).L'8,8% preferisce lasciare il proprio figlio libero di decidere il tipo dicomportamento da assumere in simili circostanze. L'8,4% dei genitori si rivolge personalmente agli insegnanti o al preside della scuola, l'1,1% alla famigliadel bullo o al bullo (0,7%). La denuncia e' arrivata per il 0,7% dei genitori,il cambio di istituto scolastico (0,1%).
I genitori insomma sono inclini a sostenere indirettamente il proprio figlio anziche' intervenire in prima persona: esiste un diffuso disorientamento tra le famiglie, con una tendenza alla minimizzazione e alla normalizzazione. http://www.direnews.it/newsletter_minori/anno/2011/dicembre/09/?news=09
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