
La polenta di mais, così come la conosciamo oggi, deriva dalla puls ( poi pulmentum) dei Romani ma allora era fatta con farine di cereali che erano tipici del nostro territorio. I legionari romani portavano con sé un sacchetto di farina di farro che cucinavano come polentina e grazie a questo cibo hanno conquistato il mondo.
Questo alimento povero (che se mangiato da solo provocava la pellagra per la carenza di principi nutritivi e vitamine) si è poi arricchito con i prodotti tipici di ogni paese: formaggi, carni, insaccati, prodotti dell'orto.
In Romania la polenta è molto usata, facendo parte di quegli alimenti semplici tipici di una civiltà contadina che ancora è ben salda sul territorio. Si chiama "mamaliga" ed oltre ad essere consumata nella maniera classica, accompagnata da formaggi, salumi o verdure, è l'ingrediente base delle "bulz", delle palle di polenta ripiene di formaggio e talvolta di insaccati o salumi, riscadate sulla brace o al forno per rendere filante il formaggio all'interno.
Anche questa ricetta partecipa alla raccolta di piatti rumeni di Cristina de "la cucina di Cristina" per l?abbecedario culinario europeo.
Questa volta non vi riporto le quantità che chiaramente varieranno in base a quante persone debbono mangiare le bulz.
Ingredienti:
- farina di mais per polenta
- acqua per fare una polenta abbastanza soda
- sale q.b.
- formaggio saporito che fonda
- pancetta affumicata rosolata in padella, o salsiccia piccante cotta in padella o altri salumi
- formaggio saporito che fonda
- un uovo in camicia o all'occhio di bue per persona

Ne ho presa una certa quantità, l'ho leggermente schiacciata e messa sul palmo della mano ne ho riempito il centro con scamorza affumicata a pezzetti e rondelle di wurstel. Sicuramente più sarà gustoso e saporito il ripieno e più saranno golose le bulz.




Possono anche essere semplicemente irrorate con panna acida.Credo che come ripieno ci si possa anche sbizzarrire, ad esempio sarebbero buonissime anche ripiene con dei funghi trifolati e formaggio.Questa volta mi è rimasto difficile trovare qualche particolarità della Romania che Cristina nel suo post non ci abbia già raccontato, ma spero di trovarne per la prossima ricetta!! ;-)Alla prossima quindi!!!
