Il 2012 è stato l’anno della svolta: Bowker Market Research ha pubblicato pochi giorni fa uno studio che ha spiazzato non pochi addetti ai lavori. Il 43,8% degli acquisti di libri negli USA è da attribuirsi all’e-commerce (nel 2010 era del 25,1% e nel 2011 del 35,1%). Scenario simile nel Regno Unito dove nel 2012 l’e-commerce ha raggiunto la percentuale del 37,7% (25,4% nel 2010 e 30,4% nel 2011).
Negli ultimi anni i cittadini statunitensi e inglesi stanno leggendo sempre più ebook, condizionando così anche il mercato cartaceo. Inoltre, la piattaforma di Amazon sta spopolando, portando su di sé numerosi acquisti dei lettori.
Il direttore di Bowker Market Research, Jo Henry, ha dichiarato: «È evidente che il formato e-book è diventato adulto negli Stai Uniti».
Nel novembre del 2012, il 28% di tutti i libri acquistati negli USA era rappresentato dagli e-book, due anni prima era solo del 6%, cifre di accelerazione notevole.
Per non rischiare di decontestualizzare uno scenario complicato, non si può dimenticare il fallimento del grande gruppo Borders, un colosso delle librerie che era entrato in profonda crisi finendo, dopo una serie di operazioni finanziarie che hanno scatenato proteste di tantissimi dipendenti, nella sfera di Barnes & Noble (gli ultimi dati di B&N non sono per nulla incoraggianti sul fronte delle vendite del cartaceo), storico rivale. Il fatto, secondo alcuni analisti, avrebbe condizionato le scelte di acquisto di milioni di lettori.
In Italia c’è una situazione molto diversa, il mercato degli e-book si attesta attorno all’1%, ben lontano dai numeri anglosassoni. Curioso osservare come la vendita di ereader non vada di pari passo con la vendita degli e-book, quasi a dimostrare l’anima feticista più che culturale degli Italiani. Possedere l’oggetto di moda, in primo luogo, poi si troverà (forse) il tempo di leggere…
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