Bunga Bunga, gru, arresti ed espulsioni

Da Vi
Come già in passato per il cosiddetto "scandalo escort", l'ennesimo abuso di potere di Berlusconi & Co si sta consumando nel voyeurismo diffuso, nel becero moralismo, nelle stantie pruderie di un paese alla deriva. Si consuma, letteralmente, in una "barzelletta". La barzelletta del "bunga-bunga", quella che faceva morir dal ridere Berlusconi e i suoi nei dopo-cena e che ora che rimbalza da un giornale all'altro, da una rete televisiva all'altra fa ridere i/le più a onta del violento immaginario coloniale, razzista e sessista che veicola. Risate oscene, che agghiacciano, mentre a Brescia - dopo il violento sgombero del presidio in sostegno al gruppo di migranti che per protesta dal 30 ottobre sono su una gru - continuano gli arresti, le espulsioni di migranti (altri/e in attesa di espulsione condotti in diversi Centri di identificazione ed espulsione), gli abusi. Per loro non ci sarà nessuna telefonata dal presidente del consiglio, come non ci sarà per i migranti da tre giorni su una torre di via Imbonati a Milano. Così come non c'è stata per le tante migranti (come Joy e le sue compagne), che pure erano passate - prima di finire in un Cie - dalla questura di Milano, la stessa dalla quale la cosiddetta "nipote di Mubarak" è stata rilasciata grazie alla telefonata del .

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