Massimo - lo chiamo così perché pur dallo schermo mi ha sempre dato quella sensazione di umanità che me lo faceva sentire vicino, forse sapendo che non avrebbe vissuto a lungo - il ruolo più bello ce l'ha regalato nel Postino. Sofferto, poetico, straordinario.
Ce n'è una traccia nel montaggio delle scene più celebri pubblicato oggi sul sito del Corriere. Dalla scelta tra Ugo e Massimiliano in Ricomincio da Tre al "Ricordati che devi morire" di Non ci resta che piangere. Massimo se n'è andato nel 1994. Quel giorno ho pianto. E mi capita ancora di piangere pensando a lui. I diciottenni di oggi non lo conoscono. Ed è un peccato.
Ben venga, quindi, il progetto di fiction della TaoDue sulla vita dell'attore di San Giorgio a Cremano, se questo rispetterà la figura dell'attore e la delicatezza dell'uomo. Se ne parla, ormai, dal 2010 quando Pietro Valsecchi lo annunciò. Le riprese sarebbero dovute cominciare nella primavera del 2011, ma non sono ancora iniziate. Ciò non significa che è stato messo da parte.