Buon compleanno, CERN!

Creato il 29 settembre 2014 da Media Inaf

Vista aerea della zona dove sorge il CERN e i tracciati degli anelli sotterranei degli acceleratori LHC e SPS con la posizione dei prinipali esperimenti

Vista aerea della zona dove sorge il CERN e i tracciati degli anelli sotterranei degli acceleratori LHC e SPS con la posizione dei principali esperimenti

Oggi il CERN spegne sessanta candeline: sono, infatti, trascorsi sessant’anni da quel 29 settembre del 1954, quando dodici Paesi, tra cui l’Italia, fondarono ufficialmente a Ginevra l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (il CERN), destinata a diventare il più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo. Da allora il CERN ne ha percorsa molta di strada. Ha prodotto risultati fondamentali per il progredire della nostra conoscenza. Ma non è una storia solo di conquiste scientifiche: lo sforzo che è stato compiuto per realizzare acceleratori di particelle sempre più potenti e rivelatori sempre più precisi ha prodotto ricadute tecnologiche e applicazioni dal forte impatto sulla società e sulla nostra vita quotidiana. Il CERN, che oggi conta 21 stati membri e migliaia di scienziati di oltre 100 nazionalità diverse, è anche esempio di come la scienza rappresenti un fertile terreno di dialogo e di collaborazione.

Alla cerimonia, che si svolgerà oggi a partire dalle ore 15.00, per l’Italia saranno presenti Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), l’Ambasciatore Maurizio Enrico Serra, Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra, e Fernando Ferroni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

“Il CERN è nato come prospettiva di rilancio per l’Europa straziata del dopoguerra, grazie alla lungimirante visione di un gruppo di scienziati, tra cui il nostro Edoardo Amaldi, che giocò un ruolo fondamentale”, ricorda Fernando Ferroni. “Negando ogni possibile coinvolgimento in ricerca militare, il laboratorio rappresenta uno dei semi della cooperazione tra Paesi che ha portato alla nascita dell’Unione Europea. Grazie al lavoro dei ricercatori di un numero sempre crescente di Paesi, il CERN è diventato un centro di eccellenza e oggi, a sessant’anni dalla sua fondazione, è il più grande e prestigioso laboratorio internazionale del mondo. Un esempio per tutta la scienza”, conclude Ferroni.

Tra i tanti risultati raggiunti dalla comunità scientifica del CERN, alcune scoperte hanno notevolmente migliorato la comprensione delle leggi fondamentali della natura e spinto in avanti le tecnologie. Dalla scoperta delle particelle mediatrici della forza debole, i bosoni W e Z, premiata con il Nobel a Carlo Rubbia e Simon van der Meer nel 1984, all’invenzione del World Wide Web da parte di Tim Berners-Lee nel 1989. Dallo sviluppo di un rivoluzionario rivelatore di particelle, opera di Georges Charpak che per questo vinse il Nobel nel 1992, alla più recente scoperta del bosone di Higgs nel 2012, che ha dimostrato l’esistenza del meccanismo di Brout-Englert-Higgs, e che è valsa il Nobel a Peter Higgs e François Englert nel 2013.

Oggi al CERN è operativo il più potente acceleratore di particelle al mondo, LHC (Large Hadron Collider), che rientrerà in funzione il prossimo anno, potenziato in modo da lavorare a energie mai raggiunte prima: i fisici potranno così continuare a cercare risposte ad alcune delle domande più fondamentali sull’universo.

L’INFN, che ha partecipato alle attività e alle ricerche del CERN fin dalla sua nascita, festeggerà i 60 anni del laboratorio con una serie di eventi in programma al Festival della Scienza di Genova, dal 24 ottobre al 2 novembre: la mostra Meet LHC – 60 anni di Italia al CERN, la proiezione in anteprima per l’Italia del film Particle Fever, la conferenza Macchina del Tempo per raccontare la storia di LHC e l’impatto che la ricerca in fisica fondamentale ha sulla società.

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf


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