48 giorni sono 1.152 ore; 69.120 minuti; 4.147.200 secondi. Ecco, pensate 4.147.200 secondi senza tirare un calcio a un pallone e ditemi se non si rischia la pazzia. O se non ci vuole il metadone. Ci sono andato molto vicino, ma finalmente sono tornato in campo. È stato bellissimo. E, per una volta, chissenefrega se siamo stati derubati di una vittoria solare, con due o tre gol di scarto nel tempo canonico di una partita di calcetto. Certo, il discorso cambia se fai 30 minuti di extra-time. E meno male che alla fine hanno pareggiato, altrimenti saremmo ancora lì, con gli stecchini agli occhi. Per la cronaca, è finita 6-6. Una partita equilibrata all’inizio, che abbiamo gestito molto bene una volta passati in vantaggio, senza soffrire eccessivamente dietro. Sì, sono molto soddisfatto della fase difensiva e di Santino, che quando non c’è il Pulice (voto: 2 per l’assenza ingiustificata) riesce ad esprimersi a buoni livelli. Per dire, stasera è stato il migliore in campo.
Angola
Ceo: 7 – Per una ventina di minuti è quasi inoperoso. Come un abbonato Rai si gode lo spettacolo in prima fila. Nel finale è però chiamato agli straordinari, che assolve con buon profitto. Non è colpa sua se lo stinco di Mello lo mette fuori causa e se Penna agevola il compito degli avversari. Diligente
Mello: 6,5 – Puntuale in difesa, comprende subito cosa significhi fare parte di una squadra che ha un’idea di gioco e che non si limita a soluzioni improvvisate. Gli manca il gol, anzi ne fa uno nella porta sbagliata, complice una sfortunatissima deviazione che beffa Ceo. Paperino
Penna: 4 – L’involuzione ha ora superato il livello di guardia. A parte il gol, non fa niente. Anzi, fa danni incalcolabili. Dai passaggi incredibilmente sbagliati ai mancati rientri in difesa, agli assist vincenti per gli avversari. Da spedire urgentemente a un corso di aggiornamento. Chiavica
Domenic: 7 – Scusate, ma se parlo di me in terza persona mi sento Scilipoti! Un bel rientro: due gol, due pali, due assist. Temevo per il ginocchio, ma ha retto bene. La soddisfazione più grande sarà quello che diranno i miei compagni al Pulici. Hanno notato subito la differenza… Lazzaro
Santino: 7,5 – Avrà rivisto il dvd dell’ultima partita un centinaio di volte. Non si può spiegare diversamente una prestazione perfetta dopo quel disastro. Tre gol, un palo, perfino qualche recupero. Stavolta però era tutta un’altra musica: la supremazia del gioco di squadra sulle individualità. Riscatto
San Marino
Gabriele: 7 – Merito suo se la squadra non crolla. Nel momento di massima pressione degli avversari sfodera un paio di interventi che tengono il San Marino aggrappato alla speranza. In un’uscita spericolata ci mette addirittura il volto, rischiando il profilo. Stuntman
Ntoni: 6 – Meno reattivo del solito, rimane impigliato nella rete degli avversari che riescono a tenerlo lontano dalla propria area grazie ad un pressing molto alto. Trottarella per il campo senza costrutto, ma riemerge nel momento decisivo, quando c’è da buttare dentro il pallone del pari finale. Fantasma
Vittorio: 5 – Sarà che una rondine non fa primavera, ma quello visto era la brutta copia del Vittorio della precedente prestazione. Non finisce quasi mai sul taccuino del cronista, limitandosi a presidiare l’area di rigore, con alterne fortune. Ripiegato su se stesso, non osa per niente. Riccio
Simone: 6,5 – L’avvio è da brividi, con gli avversari che gli scappano da tutte le parti. Viene fuori alla distanza, quando la squadra si aggrappa alle sue giocate e ai suoi gol (tre) per raccattare un insperato pareggio. Mezzo punto in meno per il clamoroso liscio sul sesto gol dell'Angola. Caparbio
Giuseppe: 6,5 – Il solito diesel. Passo lento, ma costante. Come la goccia che buca la roccia. Troppo basso all’inizio, avanza di un paio di metri nel finale e la squadra ne guadagna in pericolosità. Mette lo zampino nelle azioni più pericolose e riesce ad impreziosire una prestazione positiva con due reti. Salvagente