Sono cresciuto pensando che la vita debba essere affrontata con uno sguardo sorridente, vedendone i pregi e i difetti, e questa lezione l’ho imparata da mio Padre che, con la sua visione, pur critica e alle volte molto dura, lasciava sempre spazio alla speranza.
Anche quest’anno, come ormai è consuetudine, voglio augurarvi la Buona Pasqua con una sua tenerissima poesia, diversa da tante altre, dove per una volta parla di se stesso, di quel senso di smarrimento che accompagna l’uomo che. abituato per una vita a sentirsi utile, si ritrova con tanto tempo libero, a volte solo con i suoi pensieri.