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Buonanotte amore mio di Daniela Volonté

Creato il 26 gennaio 2015 da Anncleire @anncleire

 Buonanotte amore mio di Daniela Volonté

 

“Buonanotte amore mio” nasce dal romanzo auto-pubblicato di Daniela Volonté, “L’amore nei piccoli gesti” ed è stato ripubblicato questo mese da Newton Compton Editori. Avevo grosse aspettative, alimentate anche da recensioni molto positive che mi erano capitate sotto gli occhi, e forse proprio questo ha contribuito alla grossa delusione che mi ha colpito. Il libro, che si legge con la rapidità del fulmine, mi ha lasciato con l’amaro in bocca, sia per la trama, sia per la romance, sia per i dettagli. E mi dispiace molto dire che mi aspettavo molto di più.

 

Valentina Harrison lavora a Milano, in un’agenzia pubblicitaria internazionale. È intelligente e precisa, ma poco appariscente, per questo passa spesso inosservata. Non ha alcuna passione per i bei vestiti, i tacchi, le borse, lo shopping in generale e, pur amando la città, preferisce vivere in un tranquillo paesino di provincia. 
James Spencer, affascinante e snob, vive negli Stati Uniti. Quando un problema mette in crisi l’agenzia e lui viene convocato a Milano per risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono. Il loro primo incontro si rivela un totale insuccesso: James è un uomo che cura l’aspetto fisico e la sciatteria di Valentina lo innervosisce, in più è burbero e le si rivolge con poco garbo. Lei, invece, è gentile, dolce e attenta ai piccoli ma essenziali gesti. Eppure, sin da subito cade vittima del suo fascino. L’obiettivo di James è salvare l’agenzia dai guai in cui versa e, consapevole dell’affidabilità di Valentina, decide di coinvolgerla per raggiungere l’importante meta professionale. Ma questa collaborazione forzata farà assumere al loro rapporto sfumature davvero inaspettate… 

 

Le nostre librerie sono sovraffollate da un certo tipo di romance, quella che nasce tra il classico playboy redento e la povera ragazza ingenua, quelle che riscattano uomini che saltano da un letto ad un altro e poi “scoprono” l’amore. E se ne ho lette a bizzeffe, e se da un certo punto di vista possono anche intrigare, poi ti rendi conto che quello non può essere amore. L’innamoramento lampo di giovani sprovvedute che hanno avuto una sola relazione seria e si fanno trattare a pesci in faccia, è talmente ricorrente da non essere più credibile. Come d’altronde il classico make over, come se davvero una donna che non indossa un tacco 12 e un vestito con uno spacco vertiginoso, e perfettamente truccata e pettinata, non potesse ambire al più bello della città. Credo che in fondo questo crei false aspettative in giovani menti e in donne che si auto-convincono che se non sei abbastanza figa non vai da nessuna parte. In realtà se hai un cervello, sei in gamba e ti impegni seriamente, puoi ottenere tutto quello che vuoi. L’abito non fa il monaco.

La storia viene narrata dai punti di vista alternati di James e Valentina, che in prima persona ci raccontano tutti i loro pensieri più intimi. Valentina, da sempre vive in un mondo fatto di libri e solitudine, in un paesino di duemila anime e non si è mai interessata a niente che non siano le sue passioni e la sua famiglia. Incerta nei suoi fraintendimenti con la sorella, in un freddo mattino di gennaio, scopre che il suo lavoro è stato messo in subbuglio e viene presentata al suo nuovo capo. Tra prese di posizione e sguardi abbassati, Valentina è ambigua, ingenua e non particolarmente brillante. Certo ha idee meravigliose sul lavoro, ma si perde facilmente in un bicchiere d’acqua, perdendosi nell’ansia e nella preoccupazione. Servizievole, e attenta ai particolari, Valentina non sa che i suoi piccoli gesti, dalla mezza bustina di zucchero nel caffè alla stretta di mano, saranno la scintilla che farà scoppiare la passione con James. Se ci soffermiamo a riflettere, questa attrazione irresistibile, alimentata da uno scambio di mail apparentemente innocue e senza nessun accenno di sentimenti, sembra animarsi di vita propria. L’amore scoppia come un fuoco d’artificio e non si sa neanche da dove arrivi.

James è il classico newyorkese senza scrupoli alla ricerca solo del proprio piacere in un interesse personale che sconvolge per la sua forza, che pure si smorza nell’apparentemente fragile Valentina. Dovunque si giri miete uno stuolo di vittime, con una fila lunghissima di donne che vuole solo lasciargli il proprio numero di telefono e portarselo in un luogo appartato. I suoi occhi grigi e il suo sorriso da mascalzone sono irresistibili e nessuna riesce a resistergli, neanche Valentina. Il cattivo rapporto con il padre e le sue azioni da ribelle lo portano in Italia, dove deve aiutare a salvare la consociata del padre dal fallimento. Ma la descrizione iniziale stona, clamorosamente, con i suoi comportamenti da metà libro in poi. La riconciliazione con il padre, fulminea, mi ha lasciato non poco perplessa.

I personaggi secondari, appaiono, per arricchire la trama, a partire da Claudio Calligaris, il cui ruolo è facilmente intuibile dalla sua prima comparsa in scena. Mark Spencer, il padre di James, apparentemente crudele per averlo punito allontanandolo da New York, risulta alla fin fine un tenerone, capovolgendo l’impressione iniziale. Eva, la friend with benefit di James, che alla fin fine avrà quel che si merita… o forse no. Matthew il cui ruolo non l’ho proprio capito, Emma la collega di Valentina, dagli effetti catastrofici. Marta e Simon, la sorella e il cognato di Valentina, che mi sono piaciuti molto, e la cui sottotrama è stata trattata talmente con superficialità che mi ha lasciata basita, anche perché è una tematica molto importante, da trattare con i guanti e con serietà e credo che in virtù della trama poteva benissimo essere evitata.

Sono rimasta particolarmente perplessa dai repentini salti temporali, la narrazione poco fluida e la somma di situazioni quasi paradossali che si uniscono alla romance, e che danno al libro un taglio veloce… forse anche troppo.

L’ambientazione divisa tra Milano e provincia e la mia magica New York è molto precisa, e dettagliata, le descrizioni, quasi inesistenti, si perdono nell’ufficio dove James e Valentina trascorrono gran parte del loro tempo, molto minimale, e senza grosse caratterizzazioni.


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