E dopo mezz'ora di coccole, baci, ninne nanne, storie e carezze, dopo un cambio pannolino d'emergenza, il terzo in 40 minuti, realizzato al buio pesto per non interrompere l'incanto della notte scesa fra noi, quando finalmente senti i loro respiri farsi pesanti e lenti e ti crogioli in pensieri tracotanti di vittoria.
Quando senti di essere a un passo dal traguardo e sei quasi certa di avercela fatta, nonostante tutto, anche stasera. E allora che percepisci una vocina sottile che miagola: "marameo".
Ti chiedi se sia stata solo immaginazione. Nell'incertezza - mai farsi cogliere impreparati!- inizi a ritmare uno shhh lento e sordo. Ma la vocina si ripropone. Questa volta non ci si può sbagliare, si tratta di sillabe ben scandite. Ma-ra-me-o. Senza ombra di dubbio. Ma tu non ti fai smontare per così poco. Aggiungi allo shhh un movimento ritmico del busto, avanti e indietro avanti e indietro, avanti e indietro, come se li volessi cullare entrambi, quello del lettino a destra e quello del lettino a sinistra. Ma il nano biondo si incaponisce perché vuole dimostrare che la nuova parola di oggi gli è entrata bene in testa, seppur priva di significato ma non di utilità (evidentemente). E allora questa volta la urla. E tu speri che in fondo hai percepito male i decibel di volume con cui la nuova parola è stata espulsa dalle sue labbra e ti illudi che il nano grosso sia già sprofondato per bene nel sonno più buio.
E in quella frazione di secondo in cui speri che in fondo non sia successo nulla di grave e che a breve potrai dedicarti a tutto quello che ti resta da fare in casa - sistemare la cucina, preparare i piatti per la lavastoviglie, sistemare la stanza da letto, preparare i vestiti per domani e magari rispondere anche a un paio di mail arretrate. Ma poi il nano grosso scoppia a ridere e manda fragorosamente in frantumi ogni tua illusione di una serata con orari normali.