Magazine Diario personale

Buone vacanze con anticipo – ovvero: “La mia prima torta veg”

Creato il 15 aprile 2014 da Povna @povna

E infine, anche quest’anno, sono arrivate le vacanze. Molto tardi, è pasqua alta. E si annunciano anche lunghe e scompigliate. Insieme ai canonici sei giorni, infatti, la ‘povna si prende pure i due mercoledì di giorno libero. E poi, ci sono i ponti (25 aprile e 1 maggio) che – anche se lei non ci attacca nemmeno un’ora in più (anzi, anzi) – sfilacciano a un mucchietto che solo a pensarci prende l’ansia quel che resta della scuola.
Un po’ di pausa, però, lo ammette, la desidera. Per andare al nord (manca da troppo tempo), nella città della stazione nota, stare un po’ per fatti suoi, che anche quello è tanto bello, organizzare una gita fuori porta con l’Anziana di Ginevra e lo Storico Saggio, con i quali andranno a trovare Mr. e Mrs. Mifflin insieme alle sue nipoti, L. e G.
Prima, però, c’è da salutar gli alunni e la ‘povna – fedele a un copione che rispetta – di questa stagione porta sempre un po’ di ovetti; al cioccolato fondente, al latte, alla nocciola, misti: da quanto quella collega decretò anni fa, maliziosetta: “Eh, ‘povna, come si vede che sei giovane – anche io proponevo i dolcetti per gli allievi, un tempo. Poi crescerai [sic] e ti passerà la voglia, è naturale”. Forse, sarebbe passata davvero, poi, la voglia. Ma la ‘povna, si sa, è maliziosetta; e l’ultimo giorno di lezione si dà di feste e torte; oppure, come adesso, di cioccolato pasquale. Nel fine settimana, dunque, la ‘povna ha rimpinguato la sua scorta, pronta a offrire, carezzevole, il suo omaggio: ai Merry Men, agli Anatri, anche al gruppo del cinema. Dalla distribuzione collettiva e dolce restano fuori, unici, i primini. Ma non è egoismo, punizione, e nemmeno dimenticanza. Capita infatti che tra loro vi sia il suo alunno Babe (alieno delizioso, sotto ogni originalissimo aspetto), che, insieme alle molte qualità che lo caratterizzano, si fa portatore sano, in quella classe, di una filosofia vegan raccontata con laicità e naturalezza – un atout che permette a chi ha voglia di ascoltare (per esempio, la ‘povna e le Giovani Marmotte, ma anche i Merry Men, incuriositi, guardano) di imparare tante cose.
Preso atto che i tre quarti delle uova in commercio contengono derivati del latte, determinata a non vendere un rene per procurarsi cioccolato fair trade (buono e costosissimo) per tutti, la ‘povna domenica scorsa si è rimboccata le maniche e ha deciso di passare al contrattacco. Se non si potevano avere i cioccolati, lei, col cacao, avrebbe fatto una torta: spessa, scura, dalla consistenza tipo Brownie; e ovviamente (va da sé) vegana.
Compulsando tra le possibili ricette, ha infine scelto quella di una blog-amica: no, non lei (che pure di proposte ne suggerisce tante, e anche buonissime), ma Maris. Perché quella sua torta nera l’aveva già provata una volta, e – trattandosi di un dolce da portare a dei ragazzi – sapeva che era adatto, facilmente trasformabile, e molto da festa: proprio ciò che le premeva di portare. Poiché però se non cambia non si diverte, oltre a quelle necessarie, ha apportato altre varianti, che ora la ‘povna va, nel dettaglio, a raccontare.
Sulla base della ricetta di Maris, dunque (cui rimanda), la ‘povna ha preso: 180 g di farina 0 bio; 70 g di farina di mandorle bio; 170 g di zucchero (di canna); 75 g di cacao amaro fair trade; 1 bustina di lievito bio; mezzo litro di latte di soia; 1 bicchiere scarso di olio di semi di girasole bio. Ha mescolato tutti gli ingredienti, avendo cura di far incorporare bene il lievito. Poi, a quel punto, ha deciso di innovare ancora, e ha diviso l’impasto. Una metà, l’ha informata così, a 180°, per 25-30 minuti circa; all’altra ha aggiunto ancora ribes secchi, cannella e un misto (tritato grossolanamente) di nocelle bio che aveva preso in un negozietto ceco. Anche questa seconda torta è stata infornata alla stessa temperatura e in ugual tempo.
Poi, quando si sono freddate, ha tagliato le due torte a cubetti, le ha messe in un frigo verre e le ha portate a scuola. Sono state spazzolate in dieci minuti netti. E non solo Babe, commosso, ha voluto portare a casa gli avanzi briciolosi per farli assaggiare alla sua mamma, ma tutti quanti hanno mostrato, e parecchio, di apprezzare.
Persino i Merry Men, curiosi come scimmie (e rimasti, in questo caso, a bocca asciutta): “Raccontami un po’ bene di questa torta vegan” – attacca bottone Soldino all’intervallo.
“E’ semplice” – ribatte Babe – “si tratta di sostituire con ingredienti vegetali le ricette: lo dimostra la torta della prof., vengono buone”.
“La voglio anche io una torta veg, professoressa, ce la porta?” – è la conclusione di Soldino, sempre pronto a gettarsi nella mischia.
“Va bene, il 24 aprile, è una promessa: sarà pronta per la verifica di storia”.
La ‘povna parte per le vacanze così, con il sorriso sulle labbra. Intanto, ha guadagnato, deliziosa, una ricetta. Ma le sembra che anche sul versante “contaminazione positiva degli alunni” non stia andando troppo male.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :