Buoni e cattivi

Creato il 14 gennaio 2011 da Andrea Rattacaso @rattablog2
L'altro giorno mentre ascoltavo una recensione mi è venuto da riflettere sul ruolo dei buoni e i cattivi nei media e di quali differenze ci siano con la realtà di tutti i giorni.
Soprattutto nelle opere occidentali si può osservare un netto marcamento tra gli eroi e i suoi nemici, che spesso rappresentano il bene contro il male.
In molte opere orientali, che siano film o cartoni animati (libri non ne ho ancora letti), ho potuto invece notare una certa obbiettività tra le due fazioni avversarie di un racconto: ognuno ha le sue buone e cattive motivazioni che spesso finiscono per dividere il pubblico. 
Questa possibilità di schierarsi con i buoni ed i cattivi, senza innescare in noi la pesante colpa di essere dalla "parte sbagliata", lascia indubbiamente spazio a grandi riflessioni dentro di noi che ci spingono ad avvicinarci molto di più alla realtà di tutti i giorni. Infatti, dato per scontato che non esistono persone completamente buone o cattive, ci ritroviamo a rivivere una situazione molto più reale di quanto si crede, anche se si trattasse di un ambientazione fantasy.
Da qui ho trovato le motivazioni per tentare di comprendere a fondo una delle cose che più mi infastidiscono: quanti di noi si sono schierati decidendo quali siano i buoni e quali i cattivi? Non c'è nemmeno bisogno di rispondere, vista la banalità della domanda.
Che sia politica, religione, sport, economia, ecc... Troppe volte tendiamo a semplificare il tutto con una bella divisione tra buoni e cattivi; questo però porta un grande svantaggio che si può riassumere nella parziale, o anche totale, perdita di obbiettività. Finiamo così per approvare ai "buoni" anche cose che normalmente avremmo condannato o disapprovare anche proposte valide solo perché fatte dai "cattivi".
Questo è indubbiamente un atteggiamento infantile, poco maturo, che è presente in tutti e che ha radici nella nostra educazione.
Persino a scuola di parla della seconda guerra mondiale rappresentando la Germania come il cattivo di turno e gli altri come i buoni. Non voglio assolutamente dire che la Germania sia stata buona ma credo fermamente che molti "perchè" siano spesso trascurati durante le lezioni: non è che un capo di stato si alza la mattina e decide di sterminare una razza, c'è qualcosa di molto più complesso dietro. Questo potrebbe valere anche per la Lega Nord "razzista", per la sinistra "nemica" del popolo Italiano e per la guerra tra Israeliani e Palestinesi.
A questo punto, con quale titolo noi possiamo decidere chi siano i buoni e i cattivi? Giudicare senza una comprensione profonda può solo portare a divisioni, invidia, paura, gelosia e, nei casi estremi, alle guerre.
Quanti di voi conoscono PROFONDAMENTE le motivazioni delle persone o le cause che abbiamo etichettato come cattive? 
Purtroppo tutte le generazioni attuali sono state in misura diversa influenzate dalla TV e mi rendo conto che questo mezzo è troppo spesso stato al servizio dei giganti economici e politici: a chi sta in alto conviene che noi riflettiamo il meno possibile, che semplifichiamo il tutto con una bella divisione tra bello e brutto, in modo da poter controllare meglio l'opinione pubblica. Ad una fazione politica può far comodo avere un elettorato che vede gli avversari come i "cattivi".
Probabilmente anche in futuro sarà così e penso seriamente che tutti dovremmo impegnarci per cambiare questa tendenza. So che è difficile, ma cercate di sforzarvi per capire tutto e tutti, senza ascoltare esclusivamente la campana di quelli che già la pensano come voi:
  • Se siete credenti, cercate di capire le motivazioni degli atei.
  • Se siete di sinistra, cercate di capire quelli di destra.
  • Se siete di una qualsiasi fazione, cercate di capire le ragioni della fazione avversa.
Serve una comprensione profonda e l'umiltà di mettere sempre in crisi le credenze che noi abbiamo, per migliorarle, per renderle più obbiettive e complete. Tantissime volte troverete poca collaborazione dall'altra parte, astio, inganni, ma il vostro gesto non sarà mai inutile perché vi renderà persone mentalmente libere.
Dare l'esempio è importante e, se dimostrerete che trovando un punto di incontro si possono ottenere vantaggi reciproci, la parte avversa potrà emularvi e, perché no, potrebbero anche esserci dei passi avanti a vicenda. 
E' cosi che si conclude positivamente una trattativa, un accordo positivo per entrambe le parti, che porta sempre a quel risultato vantaggioso per tutti che si solitamente è chiamato Pace.
Alla prossima.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :